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Economia italiana: prospettive in miglioramento

Il Pil italiano è del 6,5 per cento sopra i livelli pre-pandemia, sostenuto da investimenti, occupazione e fondi del PNRR, che continuano a dare stimolo. Stabilità politica e riforme strutturali rafforzano la credibilità. Criticità da alto debito, fabbisogno di finanziamento e declino demografico.

19/11/2025
pile di monete e bandiera italiana di sfondo
Report di Scope Ratings sulla nota di merito dell'Italia

Le maggiori agenzie di credito riconoscono i progressi compiuti dall’Italia nell’ultimo periodo sul fronte fiscale e della stabilità politica, elementi che hanno migliorato sui mercati la percezione di affidabilità del nostro Paese. Anche se, sottolineano alcuni esperti, non mancano i punti critici – che restano l’alto debito e la bassa crescita strutturale  il quadro generale appare più solido rispetto agli anni precedenti. Il riconoscimento più recente ai risultati raggiunti è quello dell’agenzia europea Scope Ratings, che ha migliorato l’outlook dell’Italia da ‘stabile’ a ‘positivo’, confermando al tempo stesso il rating ‘BBB+’ sul debito sovrano. La decisione, spiega in una nota, riflette la fiducia nella tenuta dell’economia, nel percorso di consolidamento dei conti pubblici e nella stabilità politica del Paese.

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Da BCE e FMI apprezzamenti per i risultati raggiunti dall'Italia

Negli ultimi giorni sono arrivati altri importanti segnali di apprezzamento per i progressi raggiunti. In primo luogo, dalla presidente della BCE, Christine Lagarde, che in visita ha dichiarato di essere rimasta colpita dallo sviluppo economico e dalla gestione delle finanze pubbliche. Poi dal FMI, con il direttore del dipartimento europeo, Alfred Kammer, che ha definito l’andamento dell’Italia una ‘impressionante sovraperformance’, sottolineando come il disavanzo complessivo sia migliore di quanto previsto per quest’anno. Secondo Scope, le finanze pubbliche italiane mostrano un miglioramento costante, favorito da un approccio più rigoroso alla spesa e dal rispetto delle nuove regole fiscali europee. Nel 2024 il disavanzo di bilancio ha superato le previsioni, scendendo al 3,4% del Pil, e dovrebbe ridursi ulteriormente al 3% nel 2025.

Italia: uscita dalla procedura per disavanzo già nel 2026?

Questo andamento positivo potrebbe consentire all’Italia, secondo l’analisi di Scope Ratings, di uscire dalla procedura per disavanzo eccessivo già nel 2026, con un anno di anticipo rispetto alle stime iniziali. L’agenzia sottolinea anche la resilienza dell’economia, che continua a sorprendere nonostante le difficoltà globali — dalla crisi energetica al rallentamento manifatturiero europeo, fino alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Nel secondo trimestre del 2025, il Pil reale dell’Italia risultava superiore del 6,5% rispetto ai livelli pre-pandemia, leggermente meglio della media dell’area euro (+6,2%). A sostenere la crescita contribuiscono anche le risorse ancora disponibili del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che continuano a stimolare investimenti e occupazione.

Riforme e stabilità politica come punti di forza

Gli esperti di Scope Ratings vedono nella stabilità del Governo un elemento chiave per la prosecuzione delle riforme strutturali. Le misure per modernizzare la pubblica amministrazione, migliorare il mercato del lavoro e potenziare la digitalizzazione rappresentano, secondo l’agenzia, un segnale di continuità e credibilità sul fronte economico. Restano tuttavia alcune sfide strutturali, a partire dall’alto debito pubblico, che si aggira intorno al 135% del Pil, e dall’elevato fabbisogno di finanziamento, stimato tra il 20% e il 25% del Pil per i prossimi anni. A pesare nel medio periodo anche la crescente spesa per difesa e welfare, insieme al calo della popolazione in età lavorativa, che potrebbe rallentare la produttività e incidere sulla sostenibilità dei conti pubblici.

Economia italiana: prospettive future e giudizi aggiornati

L’agenzia continuerà a monitorare la situazione politica nel Paese e l’impegno del governo nel mantenere la disciplina fiscale e nel portare avanti le riforme. Il miglioramento dell’outlook rappresenta comunque un segnale di fiducia verso l’Italia, che appare oggi più solida e capace di affrontare le sfide economiche europee con basi più stabili.

In linea con la valutazione di Scope Ratings, anche le altre agenzie internazionali hanno espresso giudizi positivi: S&P (ottobre 2025) conferma il rating “BBB+” con outlook “stabile”. Fitch (settembre 2025) mantiene la stessa valutazione e prospettiva. Moody’s (maggio 2025) conferma “Baa3” con outlook “positivo”. Alla base di queste valutazioni vi sono, in sintesi, il miglioramento dei conti pubblici e delle riserve, una crescita moderata ma solida e la stabilità politica per S&P., la performance fiscale migliore del previsto e l’impegno a ridurre il deficit per Fitch., una maggiore disciplina di bilancio e progressi nelle riforme, a fronte di una crescita ancora debole, per Moody’s.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

economia italiana pil italiano prospettive economiche
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