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Nuovo record per il debito mondiale
Stando agli ultimi dati elaborati dall’IIF, nei primi tre trimestri del 2016, il debito globale è aumentato di 11.000 miliardi di Usd fino a raggiungere l’esorbitante quota di 217.000 miliardi di dollari
L’indebitamento mondiale continua a lievitare senza sosta. Il debito ha sperimentato la crescita più consistente nei mercati emergenti, dove l’emissione di titoli di stato si è triplicata nel 2016 rispetto ai livelli archiviati nel 2015. La Cina ha giocato un ruolo di primo piano nel processo di emissione di nuovi titoli assorbendo 710 mld degli 855 relativi al segmento emerging markets. L’emissione di titoli di debito denominati in valuta locale ha assorbito l’85% del totale. I nuovi titoli in divisa estera hanno invece più che duplicato il volume complessivo, passando dai circa 50 mld di usd del 2015 ai circa 130 mld di usd del 2016.
Allo stesso tempo, l’Institute of International Finance ha messo in guardia sui rischi insiti nelle capacità di rimborsare i propri debiti da parte di un buon numero di società localizzate nei mercati emergenti. La solvibilità degli emittenti corporate dei paesi emergenti continuerà, secondo l’IIF, a rappresentare una fonte di rischio difficilmente determinabile anche nel 2017.
L’organismo ha giustificato il suo pessimismo citando le 240 revisioni al ribasso (downgrade) di livelli di affidabilità creditizia che hanno coinvolto società emergenti non finanziarie durante il 2016. Le preoccupazioni più rilevanti si focalizzano sull’evoluzione dei rating nel mercato brasiliano (che ha archiviato l’anno scorso con ben 100 revisioni al ribasso dei rating) e quello cinese (che ha sperimentato 40 downgrade nello stesso periodo).
A livello globale, l’emissioni di nuovi titoli di debito governativi ha presentato un incremento, nei primi tre trimestri dell’anno scorso, di circa 5.300 miliardi di biglietti verdi. Il totale mondiale dei titoli di stato in circolazione ha così raggiunto quota 60.000 miliardi di usd. Il segmento dei corporate bond ha invece archiviato il 2016 con un incremento di 2.600 mld di usd che ha portato il totale fino a quota 63.000 mld di usd.
Dall’IIF avvertono che i rischi derivanti dai crescenti livelli di indebitamento globale sono considerevoli. I fattori di rischio più pericolosi da tenere in considerazione per il 2017 sono quattro: il probabile incremento dei costi di finanziamento derivante dalle politiche che saranno implementate dal nuovo Governo Usa a guida Trump e dal conseguente aumento dei tassi d’interesse ufficiali fissati dalla Federal Reserve; il continuo rafforzamento del biglietto verde, che potrebbe mettere in difficoltà gli emittenti di titoli in dollari, in particolare quelli dei paesi emergenti; la debolezza della crescita economica in molte aree del pianeta; l’incremento dei rendimenti dei titoli governativi e il deterioramento della qualità creditizia di molti titoli societari.
L’IIF mette in guardia anche dai potenziali pericoli per i flussi finanziari globali derivanti dall’implementazione di politiche commerciali votate al protezionismo (fatto che renderebbe ancora più vulnerabili alcune società alle prese con posizioni debitorie elevate o pesanti esposizioni in usd). Infine, gli esperti sostengono che la persistente incertezza sulle modalità della Brexit potrebbero avere effetti negativi sui costi di finanziamento delle imprese a causa dei cambiamenti che potrebbero investire l’importante Piazza finanziaria di Londra (che riveste un ruolo primario nell’emissione di titoli di debito).