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Azionario globale: i trend cambiano, l'approccio attivo rimane
Sebbene gli Usa continuino a dominare, ci sono segnali di crescita in altri mercati come Cina ed Europa. Le Borse europee hanno sovraperformato quelle statunitensi. Al contrario, il mercato indiano affronta una correzione a causa delle valutazioni elevate e delle aspettative troppo alte.

Le Borse mondiali navigano a vista, prive ormai di un tema di riferimento e – a causa della politica economica e commerciale portata avanti dall’Amministrazione statunitense – in attesa che il nuovo ordine globale trovi un suo equilibrio. Nel capire come il panorama dei mercati finanziari stia cambiando, ci aiutano Alex Tedder, CIO Equities, Nick Kirrage, Head of the Global Value Team, e Lukas Kamblevicius, Co-Head of QEP Investment Team di Schroders, partendo però da un presupposto: siccome l’evoluzione del quadro geopolitico è difficile da prevedere, l’approccio di investimento si concentra su ciò che è invece controllabile. L’attenzione, in particolare, è rivolta alle prospettive di crescita delle aziende e ai fondamentali economici. Riconoscono il dominio proprio degli Usa ma rilevano anche segnali di crescita in altri mercati - come la Cina e l’Europa - così come la correzione che affronta l'India.
Nessuna correlazione diretta tra geopolitica e Borse
Secondo gli esperti, è importante separare la geopolitica dalle valutazioni dei mercati, poiché non c'è una correlazione diretta tra crescita economica e performance azionaria. Senza trascurare che, in un contesto caratterizzato da una crescente volatilità, gli investitori dovrebbero adottare una visione a lungo termine, con un approccio attivo per cogliere le opportunità, distinguendosi dai fondi passivi. Una strategia che può portare significativi vantaggi nel tempo. Gli esperti di Schroders che si occupano di scegliere i titoli seguono comunque attentamente gli sviluppi geopolitici. Per esempio, alcuni cercano di trarre vantaggio dalla volatilità per ottenere rendimenti extra, altri si concentrano sulla diversificazione del rischio. In generale, tutti valutano se le buone o le cattive news sono già state scontate dai mercati, perché spesso gli eventi geopolitici ed economici non sono direttamente legati alle opportunità di investimento in azioni.
Cina ed Europa in risalita, mentre l’India corregge
Diventano quindi fondamentali, riconosciuta la scarsa correlazione ‘‘finanziaria’’ della geopolitica, la selezione di aziende con solide prospettive di crescita e il focus sui fondamentali: due aspetti che si possono valutare, soprattutto nell’attuale contesto turbolento. Tuttavia, ammoniscono gli stessi esperti, le persone tendono a basarsi sul passato, ma gli sviluppi futuri possono cambiare in modo imprevisto, come dimostra l’ascesa della Cina, che potrebbe cambiare l'attuale dominio (degli ultimi cento anni) degli Usa. Anche se diversi fattori, come l'alta innovazione, continuano a favoreggiarli, è improbabile che questo dominio duri per sempre. Infatti, sostengono in Schroders - l'‘‘eccezionalismo’’ attuale degli Stati Uniti potrebbe avere effetti imprevisti, ad esempio l'ascesa della Cina come nuovo leader mondiale. Sul fronte europeo, è da notare che qui le Borse hanno sovraperformato quelle Usa, forse perché le aspettative sono state troppo pessimistiche.
I trend prima o poi si esauriscono
La situazione in Cina è simile: la base di partenza è molto bassa. Sebbene il contesto politico sia ancora incerto, ci sono comunque segnali positivi che iniziano a emergere. L’azionario indiano sta invece correggendo la rotta, dopo essere rimasto sulla cresta dell’onda fino a metà dello scorso anno. Qui le valutazioni erano molto alte e le aspettative elevate, così gli investitori hanno iniziato a pensare che fosse il momento di fermarsi. Secondo gli esperti, i fondamentali dell'India rimangono forti, ma il prezzo delle azioni è molto alto, quindi il mercato sta già affrontando uno storno che probabilmente continuerà. In Cina, invece, come accennato la situazione è opposta.
Guardare sul lungo termine, mai distrarsi dalla volatilità
I primi mesi del 2025 sono stati segnati dalla volatilità e oggi l’unica certezza è che l'incertezza continuerà, quindi sarà essenziale gestire il rischio. Negli ultimi due anni, i mercati sono stati influenzati dai trend, più facili da gestire senza molta volatilità. Quest’anno, invece, secondo gli esperti di Schroders sarà diverso, con più turbolenze, ma anche con opportunità che i gestori attivi dovranno cogliere. È importante, suggeriscono, avere una visione a lungo termine e non lasciarsi distrarre dalla volatilità a breve termine. Quando si investe in azioni, non si pensa al guadagno immediato, ma si guarda a 5, 10 o 15 anni. Il costo è importante, e scegliere prodotti con commissioni basse, come i fondi passivi, è utile. Tuttavia, affidarsi a gestori che investono attivamente può dare risultati migliori nel lungo periodo. Anche una piccola differenza di crescita, come 1-2%, può fare una grande differenza nel tempo.
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