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Il portafoglio degli italiani
Archiviato come un anno caratterizzato da eventi politici dirompenti: la sorpresa Brexit, la clamorosa vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali Usa, il grande successo dei partiti antieuropeisti, il 2016 verrà quasi certamente ricordato come l’anno dell’incertezza e delle previsioni sbagliate. Dodici mesi durante i quali i rendimenti obbligazionari potrebbero aver raggiunto i minimi, mentre alcuni listini equity, in particolare Wall Street, hanno archiviato l’anno su nuovi massimi e proseguono la propria corsa anche in questo 2017. Vediamo nel dettaglio quali sono state le scelte di portafoglio dei clienti dei consulenti finanziari italiani.
Diversamente da quanto osservato nell’anno precedente, nel 2016 le scelte di investimento hanno privilegiato le gestioni patrimoniali collettive a basso rischio, e più in particolare le gestioni obbligazionarie e i fondi flessibili, mentre i fondi e le sicav con una maggiore esposizione al rischio di mercato (azionari e bilanciati) hanno visto la prevalenza dei riscatti. Sono questi solo alcuni dei dati emersi dal report appena pubblicato da Assoreti.
L’entità delle movimentazioni è, comunque, tale da non determinare decisi cambiamenti nell’asset allocation dei fondi e delle sicav collocati direttamente. I fondi obbligazionari si confermano il prodotto maggiormente presente nei portafogli dei clienti delle reti dei consulenti finanziari, con una quota percentuale in leggero rialzo al 34,7% (era il 34,1%), seguiti dai fondi flessibili la cui incidenza sale al 23,5% dal 21,5%. In flessione, invece, la presenza nei portafogli dei fondi azionari (21,9%, rispetto al 22,5% al 31 dicembre 2015) e dei fondi bilanciati (17,1%, rispetto al 17,5% del 2015) per i quali si riscontrano tassi di crescita delle masse inferiori a quanto osservato sulle altre categorie di investimento.
Integrando il valore patrimoniale delle quote dei fondi e delle sicav collocate direttamente dalle imprese aderenti ad Assoreti con quella parte di fondi sottoscritti indirettamente tramite le gestioni patrimoniali e i prodotti assicurativi e previdenziali, si evidenzia il contributo all’industria dei fondi comuni attribuibile all’attività dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Le masse complessive dei fondi e delle sicav aperti di competenza delle reti ammontano a 271,4 miliardi (+8,3%), con una incidenza percentuale sul patrimonio totale pari al 30,1%. In termini di asset allocation, trova conferma la crescita del peso dei prodotti con minore esposizione al rischio: i fondi obbligazionari e monetari rappresentavano, nell’insieme, il 40,3% del patrimonio in Oicr di pertinenza delle reti, con un incremento rispetto all’anno precedente (39,6%) inferiore al punto percentuale.
Le stesse macrocategorie si mantengono su livelli più alti nel portafoglio dei clienti degli altri canali distributivi, raggiungendo il 47,1% (a fine 2015 era pari al 46,8%). Diminuisce, invece, l’incidenza dei prodotti azionari, con un sostanziale allineamento tra i portafogli dei clienti delle reti e quelli degli altri canali distributivi, mentre il peso dei fondi flessibili si mantiene su livelli costanti rispetto a quanto osservato nel 2015, con un gap tra i due portafogli di poco superiore al 4%. Ancora più evidente è la differente esposizione sui fondi bilanciati, la cui incidenza si attesta al 16,4% nel portafoglio di competenza delle reti e al 6,3% in quello degli altri canali distributivi. Nel più ampio contesto europeo si conferma, invece, un’asset allocation maggiormente orientata all’investimento in prodotti a più alta esposizione al rischio (54%), con i fondi azionari che rappresentano il 37% dell’intero patrimonio.