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Banca d’Italia: corregge al rialzo stime Pil e inflazione
Consumi tonici e buoni segnali dal mercato del lavoro: l’economia italiana corre più del previsto. Banca d’Italia ha rivisto al rialzo il Pil per il 2021, al 6,2 per cento, mentre ha limato al 4 per cento quello per il 2022. Raddoppiata, al 2,8 per cento, la previsione per l’inflazione del 2022.
La crescita economica dell’Italia ha evidenziato un rallentamento nel corso dell’ultimo trimestre del 2021, a causa del riacutizzarsi della pandemia (con la variante Omicron) e delle strozzature avvertite a livello globale nelle catene di approvvigionamento. Le conseguenze di questo mix di fattori si avvertiranno anche nei primi mesi del nuovo anno, periodo dove l’inflazione è attesa accelerare sensibilmente.
Il Pil comunque tornerà a espandersi in maniera sostenuta dalla prossima primavera, con il miglioramento del quadro sanitario, e recupererà i livelli precedenti lo scoppio della pandemia entro metà anno. È quanto emerge dalle proiezioni macroeconomiche di dicembre, per il quadriennio 2021-24, elaborate dagli esperti della Banca d’Italia.
+6,2% la crescita attesa per il 2021, +4% nel 2022
Via Nazionale stima per quest’anno una crescita del Pil del 6,2% (dato rivisto dal +5,1% indicato a luglio), che progressivamente tenderà ad assestarsi: al 4% nel prossimo (corretto da +4,4%), al 2,5% nel 2023 (corretto da +2,3%) e all’1,7% nel 2024. Un sostegno significativo all’attività economica arriva dalla politica di bilancio e dagli interventi delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo la nota, le misure di sostegno introdotte nel 2021, quelle inserite nel disegno di legge di bilancio e gli interventi del PNRR possono innalzare il Pil complessivamente di circa 5 punti percentuali nel quadriennio 2021-24 (di cui oltre 2 punti riconducibili alle misure del PNRR).
Tonici i consumi delle famiglie
Decisamente brillante la dinamica dei consumi delle famiglie descritta nel nuovo rapporto di Palazzo Koch: nel 2021 dovrebbero crescere del 5,1% (corretto da +3,3% indicato a luglio), del 4,6% nel 2022 (rivisto da +5,6%), del 2,2% nel 2023 e dell’1,5% nel 2024. In sostanza, secondo l’analisi, la domanda delle famiglie rimarrebbe robusta anche nel prossimo anno e proseguirebbe nel biennio successivo grazie alle misure di stimolo, al miglioramento della situazione occupazionale e alla graduale riduzione dell’incertezza connessa all’evoluzione della pandemia, che determinerebbe un ritorno della propensione al risparmio verso i livelli più contenuti registrati nella fase pre-pandemia.
Disoccupazione in costante discesa, all’8,7% nel 2024
È proprio dal mercato del lavoro che arrivano le notizie più confortanti, con il numero di ore lavorate aumentato quest’anno di quasi il 7 per cento, tenderà a espandersi nel prossimo triennio a ritmi di poco inferiori a quelli del prodotto interno lordo, riportandosi sui livelli precedenti la crisi pandemica alla fine del 2022. La crescita del numero di occupati, ancora contenuta quest’anno, si rafforzerebbe gradualmente nel prossimo triennio. In numeri: il tasso di disoccupazione quest’anno dovrebbe collocarsi al 9,5% come media annua (10,5% era l’indicazione di luglio), per scendere al 9% nel prossimo (rivisto da 10,3%), all’8,9% nel 2023 (da 9,9%) e all’8,7% nel 2024.
Più che raddoppiate stime dell’inflazione: 2,8% nel 2022
Buone le previsioni sugli investimenti che, dopo il forte rialzo di quest’anno (+15,6%), continueranno a espandersi in misura sostenuta (+5,5% nel 2022, +6,1% nel 2023 e +3,3% nel 2024), sospinti dagli interventi del PNRR e dalle favorevoli condizioni di finanziamento. Positive anche le stime sull’export (+12,4% quest’anno e +4,8% nel 2022). Unica nota dolente nelle proiezioni di dicembre riguarda l’inflazione, con la stima di Banca d’Italia che è più che raddoppiata in sei mesi: i prezzi al consumo sono previsti correre del 2,8% nel 2022 (corretto da +1,3% di luglio), dopo il +1,9% atteso per il 2021 (+1,5% in luglio), per rallentare nel 2023 e nel 2024, rispettivamente a 1,5 e 1,7%.