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Visco, economia in salute e bad bank sotto controllo
Intervenuto all’assemblea annuale dell’Abi, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato che l’economia italiana ha ripreso forza. I più recenti indicatori congiunturali, ha sottolineato Visco, confermano l’accelerazione dell’attività produttiva.
“Gli ultimi sondaggi presso famiglie e imprese segnalano nel complesso un consolidamento della fiducia su livelli elevati e il riavvio degli investimenti; le prospettive per le esportazioni e l’occupazione rimangono favorevoli. La maggiore crescita si riflette positivamente sugli andamenti del credito, anche se la domanda di finanziamenti da parte delle imprese resta debole, risentendo dell’ampia disponibilità di fondi propri e delle difficoltà di alcuni settori. La prosecuzione del rafforzamento congiunturale presuppone che continui il miglioramento del ciclo globale, che non aumenti la volatilità nei mercati finanziari internazionali e che le condizioni monetarie e creditizie nell’area dell’euro rimangano fortemente espansive”.
All’inizio di giugno, ha rimarcato Visco, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ribadito la determinazione a mantenere un grado molto elevato di accomodamento monetario; ha valutato che per assicurare una convergenza durevole dell’inflazione verso l’obiettivo di stabilità dei prezzi i tassi ufficiali possano essere lasciati sugli attuali livelli per un periodo di tempo prolungato, ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività che saranno condotti almeno sino alla fine di quest’anno.
“Ma per cancellare l’eredità della crisi economica più grave e profonda nella storia del nostro paese, le cui conseguenze sono visibili nei picchi raggiunti dalla disoccupazione, dall’incidenza del debito pubblico sul prodotto e da quella dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti delle banche, serve più di una ripresa congiunturale”.
Il governatore ha sottolineato, purtroppo, che in Italia lo sviluppo economico è ancora frenato dalle rigidità e dalle inefficienze del contesto in cui operano le imprese, dalla debole dinamica della produttività. “Va portato avanti il processo di riforma e il successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità dell’intera economia di tornare su un sentiero di crescita sostenuta e duratura”. Il governatore ha inoltre sottolineato che nel 2016 e nei primi mesi di quest’anno si sono ridotti sia i flussi di crediti deteriorati sia l’incidenza del loro stock sul totale dei prestiti. “È una tendenza che va consolidata con una gestione attiva di queste esposizioni. Il recupero della redditività presuppone ulteriori, decisi progressi nella riduzione dei costi, nelle riorganizzazioni aziendali, nell’adozione di forme efficaci di governo societario, nelle operazioni di aggregazione; servono inoltre investimenti che permettano di affrontare, anche con la revisione dei modelli di attività”.
La soluzione dei casi di crisi bancaria
Visco ha ricordato che nelle scorse settimane si sono registrati importanti sviluppi nella soluzione delle crisi più rilevanti. È stato approvato un intervento di ricapitalizzazione precauzionale per la Banca Monte dei Paschi di Siena; è stata varata con il sostegno pubblico un’ordinata liquidazione di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza; si è chiusa la procedura di cessione di Nuova Carife, l’ultima delle quattro banche poste in risoluzione alla fine del 2015 a essere ricollocata sul mercato. Per consolidare i risultati ottenuti, secondo Visco, è ora necessario attuare con impegno e determinazione i programmi stabiliti.
“La Banca Monte dei Paschi di Siena dovrà dare corso agli interventi di ristrutturazione e di rilancio aziendale contemplati nel piano industriale pluriennale che ha formato oggetto di approfondito confronto con le istituzioni europee e che potrà consentire un duraturo ritorno a un adeguato livello di redditività”.
L’intervento di ricapitalizzazione precauzionale approvato dalla Commissione europea il 4 luglio ha evitato le conseguenze, assai gravi, di una risoluzione; permette un aumento di capitale di 8,1 miliardi, di cui 3,9 immessi dallo Stato e 4,2 derivanti dalla conversione in azioni degli strumenti patrimoniali oggetto di burden sarin”.
Per prevenire o chiudere liti relative al collocamento di tali strumenti presso la clientela non qualificata, lo Stato potrà acquistare, fino a un massimo di 1,5 miliardi, parte delle azioni frutto della conversione, assegnando in cambio obbligazioni senior emesse dalla banca senese. Complessivamente, a fronte di un sostegno pubblico non superiore, quindi, a 5,4 miliardi, lo Stato acquisirà una quota del capitale della banca pari a circa il 70 per cento.
L’operazione consentirà alla banca di innalzare i coefficienti patrimoniali su livelli in linea con quelli dei principali concorrenti; di liberarsi, anche grazie all’intervento del fondo Atlante, dell’intero portafoglio di sofferenze e di aumentare i tassi di copertura sul resto delle esposizioni deteriorate; di accrescere significativamente efficienza, produttività e redditività, con misure volte ad accompagnare l’uscita nel tempo di una parte significativa della compagine del personale; di tornare a contribuire pienamente al finanziamento dell’economia. “Una volta riportata la banca su adeguati livelli reddituali, lo Stato cederà sul mercato la propria partecipazione, valorizzando l’investimento ora effettuato.
Per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, invece, la strada della ricapitalizzazione precauzionale non è risultata percorribile per la mancanza di risorse private sufficienti a coprire perdite cosiddette “probabili nel futuro prossimo”. La stima di queste perdite da parte delle autorità europee coinvolte nella procedura è aumentata progressivamente nel corso dell’analisi del piano di ristrutturazione; nella stessa analisi veniva valutata negativamente la capacità delle banche di tornare a conseguire un’adeguata redditività. “Si rendeva quindi necessario l’esame di ipotesi di soluzione alternative rispetto alla ricapitalizzazione precauzionale”.