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Tassi sui mutui e prestiti al minimo storico
Secondo l’outlook mensile appena pubblicato dall’Abi, a fine 2017 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, (1.785,9 miliardi di euro) è superiore, di oltre 58 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, (1.727,9 miliardi di euro).
Dai dati pubblicati dall'Abi, emerge che al 31 dicembre scorso i prestiti alle famiglie e alle imprese sono cresciuti su base annua del 2,3%, proseguendo la dinamica positiva complessiva del totale dei prestiti in essere. E' da segnalare, infatti, che il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da 23 mesi. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, riguardo ai finanziamenti a famiglie e imprese. Sulla base degli ultimi dati ufficiali, a novembre 2017, si conferma anche la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione del 3,4% rispetto a novembre 2016, quando già si manifestavano segnali di miglioramento.
Nel dettaglio, a dicembre 2017, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è del 2,69%, nuovo minimo storico (2,73% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Minimo storico, all’1,90%, anche del tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (1,97% a novembre 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.
Le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse si sono attestate a novembre 2017 a 66,3 miliardi di euro; un valore stabile rispetto ai 65,9 miliardi del mese precedente e in forte calo rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In particolare, la riduzione è di oltre 22,5 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto al 3,74% a novembre 2017 mentre era il 4,89% a fine 2016.
In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine 2017, di oltre 50,5 miliardi di euro rispetto al 2016 (+3,6% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per circa 50,7 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-15,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente più obbligazioni) registra a fine 2017 una sostanziale stabilità su base annua (-0,01%).
Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi, la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a quasi 1.728 miliardi di euro, segnando un aumento in valore assoluto di quasi 179 miliardi. Sempre alla fine del dicembre scorso, in Italia il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) era lo 0,89%. Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a dicembre 2017 risultava infatti pari a 180 punti base (182 il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2017 tale differenziale si è attestato a 1,84 punti percentuali (era l’1,98% nel 2016).