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A caccia di high yield in usd
Il segmento degli high yield bond in Usd ha offerto rendimenti negativi agli investitori europei a causa dell’ascesa dello spread rispetto ai Treasury bond e della svalutazione del biglietto verde
Gershon Distenfeld, portfolio manager AB Global High Yield di Alliance Bernstein, sottolinea il fatto che i costi di hedging riducano i rendimenti del comparto high yield americano per gli investitori europei. Finché i tassi di breve termine negli Stati Uniti saliranno più di quelli in Europa, questo rimarrà un elemento critico. Tuttavia, il gestore continua a credere che ci sia spazio per i titoli ad alto rendimento statunitensi all’interno dei portafogli europei. Dopo il recente sell-off, lo scenario di rendimento peggiore sull’indice US HY è di circa il 6,2%. Anche assumendo un costo di copertura annualizzato del 2,5%, quindi, questo investimento rimane interessante per la clientela europea, soprattutto se si considera che il rendimento medio per lo Euro High Yield Index è del 2,8%. In aggiunta al rendimento aggiuntivo, il settore high yield Usa offre all’investitore europeo la possibilità di diversificare il proprio portafoglio. Il comparto trae vantaggio dalla solidità dell’economia americana e permette di accedere a industrie come quella energetica, sulla quale Distenfeld ha una visione decisamente positiva ma che costituiscono una porzione minima nel mercato del Vecchio Continente. Ad ogni modo, il miglior approccio è quello di diversificare non solo attraverso le diverse industrie, ma anche a livello geografico.
Secondo Fabrizio Santin, portfolio manager di Pictet AM, è troppo presto per entrare in nuove posizioni. Il rendimento medio dell’indice HY Usa è di poco superiore ai sei punti percentuali. Certamente i rendimenti sono risaliti dai minimi del 5%, tuttavia la media storica dal 2000, vede rendimenti medi di poco inferiori al 10% e Santin sia saggio non incrementare l’esposizione in una fase in cui il ciclo economico negli Usa è maturo. In ogni caso restano solidi i fondamentali, con crescita degli utili in gran parte dei settori e a indici di copertura degli interessi e di indebitamento migliori. I dati macroeconomici suggeriscono poche modifiche delle probabilità di recessione entro i prossimi 12 mesi (che restano basse). I flussi continuano a essere negativi su questa asset class, con deflussi sul prodotto ETF più liquido negli Usa, pari a circa il 20% delle masse gestite ($-2.5 miliardi da inizio anno). Per ottenere buoni ritorni da questa asset class, è importante che si arrestino i deflussi.
Jeremy Cunningham, investment specialist di Capital Group, sostiene che il contesto rimane relativamente positivo per l’high yield per una serie di ragioni:
-Anni di rendimenti relativamente bassi hanno permesso alle società di effettuare rifinanziamenti a tassi migliori, che contribuirà a mantenere ridotto il numero di default nel prossimo futuro. La scadenza media dei bond high yield è intorno ai sei anni e quindi le società americane non dovrebbero essere interessate da un aumento dei tassi per diversi anni.
-Molte società sono state in grado di generare buoni flussi di cassa grazie alla crescita stabile dei fatturati e alla continua espansione dei margini.
-Anche se le emissioni lorde sono aumentate nel 2017, le emissioni nette si sono ridotte negli ultimi anni, assicurando fattori tecnici positivi per il mercato.
Avere un’esposizione all’high yield è solitamente positivo in quanto, come suggerisce il nome, è una asset class che offre rendimenti interessanti. Se un investitore dovesse rimanere fuori dal mercato per un anno alle condizioni attuali starebbe rinunciando a un rendimento intorno al 6%, che è difficile ottenere altrove. Il team di Capital Group si aspetta che l’high yieldgeneri buoni rendimenti positivi sull’arco dei prossimi sei mesi superiori a quelli negativi causati da un aumento dello spread. Il gestore crede tuttavia che sia fondamentale che le decisioni di investimento per l’asset class siano frutto di una gestione attiva basata sulla ricerca, per selezionare società stabili o in crescita.