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Assoreti: patrimonio giugno di nuovo sopra i 600 mld
Il patrimonio gestito dagli associati Assoreti si è attestato in giugno a 614,6 miliardi, +7,7 pct sul primo trimestre. Alla performance hanno contribuito il recupero dei mercati e la raccolta. La diversificazione ha favorito il controllo dei rischi. Ancora in ascesa i prodotti assicurativi.
Il recupero registrato dai mercati finanziari e il buon andamento della raccolta hanno contribuito a riportare il patrimonio di competenza degli associati ad Assoreti sopra quota 600 miliardi di euro. Secondo la nota ufficiale, a fine giugno la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede risulta infatti pari a 614,6 miliardi di euro.
Molesini, la diversificazione ha favorito controllo dei rischi
A fare un bilancio è Paolo Molesini, presidente dell’associazione di categoria, secondo cui “il forte rapporto personale tra i consulenti finanziari delle associate di Assoreti e i loro clienti ha consentito a questi ultimi di affrontare con fiducia i primi effetti della pandemia e di continuare a investire nel risparmio gestito”. Inoltre, ha aggiunto, “la diversificazione degli investimenti ha favorito il controllo dei rischi e la possibilità di beneficiare del rimbalzo del mercato del secondo trimestre”.
+7,7% la valorizzazione rispetto al primo trimestre
Nel dettaglio, la raccolta netta realizzata nel secondo trimestre (10,8 miliardi) e, soprattutto, le performance dei prodotti che compongono il portafoglio dei clienti hanno determinato una crescita del 7,7% rispetto alla valorizzazione di fine marzo, riportando il patrimonio complessivo pressoché ai livelli massimi di dicembre (619,8 miliardi). La crescita, precisano in Assoreti, coinvolge sia la componente di portafoglio investita in prodotti del risparmio gestito (+9,1%), che raggiunge così i 429,4 miliardi di euro, sia la componente amministrata (+4,6%), oggi pari a 185,2 miliardi di euro.
Al 32,1% l’incidenza in portafoglio degli OICR
Nell’ambito del risparmio gestito, il patrimonio degli OICR (Organismi d’investimento collettivo del risparmio) sottoscritti direttamente risulta pari a 197,2 miliardi, con un incremento congiunturale dell’11,6% e un’incidenza complessiva sul portafoglio che sale al 32,1%. La valorizzazione delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero è pari a 173,3 miliardi (+12,2%) mentre quella dei fondi aperti di diritto italiano si attesta sui 21,4 miliardi (+8,4%). Il patrimonio delle gestioni individuali raggiunge i 63,3 miliardi (+8,8%), con un’incidenza in portafoglio stabile al 10,3%. La crescita è più evidente sulle GPF (Gestione patrimoniale in fondi) (+11,7%), che toccano una valorizzazione pari a 28,2 miliardi, mentre quella delle GPM (Gestione patrimoniale mobiliare) sale a 35,1 miliardi (+6,6%).
Ancora in ascesa i prodotti assicurativi
Ancora uno spunto positivo a giugno per il patrimonio dei prodotti assicurativi e previdenziali, che si attesta a 168,9 miliardi di euro, evidenziando una crescita del 6,4% e un’incidenza in portafoglio del 27,5%. In dettaglio, il valore patrimoniale delle unit linked ammonta a 85,7 miliardi (+8,6%), quello delle polizze vita tradizionali raggiunge i 43,3 miliardi (+1,9%), la valorizzazione dei prodotti multi-ramo è pari a 26 miliardi (+6,7%), mentre la componente prettamente previdenziale sale a 14,0 miliardi (+7,9%).
È del risparmio amministrato il maggiore incremento: +15,2%
A fine mese, il contributo delle reti al patrimonio investito in OICR aperti si attesta a 347,3 miliardi, con un’incidenza del 33,9% sul patrimonio totale investito in fondi (patrimonio gestito pari a 1.023,6 miliardi, dato provvisorio). Nel risparmio amministrato la componente in titoli ammonta a 82,5 miliardi, segnando il maggiore incremento mensile (+15,2%) che ne determina la crescita anche in termini di incidenza in portafoglio (13,4%). La dinamica complessiva coinvolge tutte le tipologie di titoli, con maggiore evidenza per le azioni (+19,9%), Exchange traded product (+21,9%) e certificate (+29,1%). In calo invece la liquidità in portafoglio, a 102,7 miliardi: il processo di riqualificazione visto nel secondo trimestre ne ha determinato la flessione (-2,6%) e la conseguente riduzione in incidenza (16,7%).