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Bce: il Covid principale incognita per economia mondiale
La Bc stima per l’economia dell’Eurozona un rimbalzo dell’8,4 per cento nel terzo trimestre. Sulla strada della ripresa ha indicato che la pandemia rimane la principale fonte d’incertezza. Secondo l’Istituto il Pil dell’area tornerà sui livelli 2019 solo nel secondo semestre del 2022.
“La pandemia di coronavirus rimane la principale fonte di incertezza per l’economia mondiale”. L’analisi è contenuta nel bollettino mensile della Bce, la quale ha rilevato che - dopo una stabilizzazione temporanea intorno a metà maggio, che ha portato a una graduale revoca delle misure di contenimento, - più di recente il numero di nuovi casi giornalieri ha ripreso a salire e questo ha alimentato i timori di una forte recrudescenza del Covid-19. Non bisogna tuttavia dimenticare che, una volta che la diffusione della pandemia ha iniziato a diminuire di intensità e le misure di contenimento a essere rimosse, “l’economia mondiale ha cominciato a segnare una ripresa”, come hanno indicato i recenti dati.
Indici Pmi mondiali in miglioramento dopo minimo di aprile
Secondo la Bce, con l’allentamento delle restrizioni e l’avvio di una normalizzazione della produzione, l’attività economica e il commercio a livello mondiale dovrebbero registrare un recupero rispetto al secondo trimestre. Gli indici mondiali compositi dei responsabili degli acquisti (PMI), esclusa l’Eurozona, relativi al prodotto, hanno mostrato un costante miglioramento dopo il minimo toccato in aprile. In agosto l’indice PMI mondiale composito relativo al prodotto (Eurozona esclusa) è aumentato per il quarto mese consecutivo, fino a 52,6 da 50 in luglio e da un minimo di 28,6 in aprile. Tale recupero è generalizzato sia nei servizi sia nel manifatturiero, anche se appare disomogeneo tra i vari Paesi.
+8,4% il rimbalzo del Pil Eurozona atteso nel III trim.
La Banca centrale europea “prevede che il recupero dell’attività economica dell'Eurozona continui nel prosieguo del 2020, a condizione che non si verifichi una forte recrudescenza della pandemia”. Nel terzo trimestre prevede una ripresa del suo Pil nella misura dell'8,4%. Nel bollettino l’Istituto sottolinea tuttavia che la proiezione dello scenario di base poggia sull'ipotesi “di un parziale successo nel contenimento del virus, con una certa recrudescenza dei contagi nei prossimi trimestri che giustificherà la prosecuzione delle misure di contenimento, anche se meno rigide rispetto alla prima ondata, fino a quando non sarà disponibile una soluzione medica entro la metà del 2021”.
Il Pil Eurozona sui livelli 2019 dopo nel II semestre del 2022
Nel complesso, secondo la Bce, “le informazioni più recenti indicano un forte, anche se non completo, recupero dell’economia, sostanzialmente in linea con quanto ci si attendeva, benché il livello dell’attività rimanga ben al di sotto dei livelli antecedenti la pandemia di coronavirus”. Quindi prevede che l'economia non tornerà sui livelli del quarto trimestre 2019 prima della seconda metà del 2022. Per questo il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariato l’orientamento accomodante della politica monetaria, deciso in marzo, per fornire “un contributo essenziale per sostenere la ripresa dell’area dell’euro e salvaguardare la stabilità dei prezzi nel medio termine”.