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BlueBay: i mercati finanziari si prendono una pausa
Nonostante la recente pausa che si sono presi i mercati finanziari, dopo i forti guadagni degli ultimi due mesi, la view rimane la stessa: le politiche accomodanti e di stimolo continueranno a supportare i mercati per tutta la prima metà del 2021. Intanto riemergono rischi politici in Europa.
I mercati finanziari hanno perso slancio dopo un paio di mesi di forti guadagni. Gli investitori temono che il peggioramento della pandemia delle ultime settimane incida sui dati societari del primo trimestre 2021. Questo ha fatto aumentare i rendimenti dei Treasury, in linea con le aspettative di inflazione a medio termine, sebbene il sentiment sia sostenuto dalla prospettiva di ulteriori stimoli fiscali, così come dalla campagna di vaccinazione contro il Covid. Il rischio che questo movimento rialzista inizi a pesare sugli asset rischiosi (le azioni), con implicazioni negative sulle condizioni finanziarie, non piace alla Fed che - per scacciare questo fantasma - ha riaffermato politiche accomodanti per sostenere l’economia.
Per una politica reflazionistica Biden dovrà aspettare
Il peggioramento della pandemia potrebbe richiedere ulteriori restrizioni sull’attività economica nell’avvio dell’Amministrazione Biden. Tuttavia, secondo le previsioni di Mark Dowding, CIO di BlueBay, pur aspettandoci che ciò verrà controbilanciato da una maggiore spesa federale, i dati deludenti freneranno per il momento le speranze reflazionistiche degli investitori (che includono taglio delle tasse e dei tassi d’interesse e più liquidità). In questo contesto, se i rendimenti obbligazionari Usa saranno contenuti, allora è possibile che gli altri asset rischiosi potranno continuare a performare ragionevolmente bene. La caccia al rendimento può infatti far comprimere gli spread e le curve del credito.
Riemergono i rischi politici in Europa
Al contrario in Europa, dove si fanno i conti con la crisi economica e il lento avanzamento delle vaccinazioni, riemergono rischi di natura politica. L’esperto di BlueBay dubita che la crisi di Governo in Italia porterà a elezioni anticipate che, sottolinea, né Conte né Renzi vogliono. L’ipotesi che prevale è che si trovi un compromesso o che venga installato un Esecutivo tecnico. Tuttavia, se l’Italia invece dovesse andare al voto a breve, ciò rappresenterebbe – secondo Dowding - un rischio sostanziale, dato il vantaggio di cui godono nei sondaggi i populisti di Lega e Fratelli d’Italia. La prospettiva è di un restringimento degli spread dell’Eurozona nella prima metà del 2021, per via della costante domanda di bond da parte della BCE.
Il Regno Unito (e sterlina) avvantaggiato nella lotta al Covid
Il perdurare del lockdown continua a pesare sulle prospettive del Regno Unito, dove le reali ricadute della Brexit devono ancora farsi sentire in termini di investimenti diretti esteri e disruption, che creeranno probabilmente attriti commerciali. C’è tuttavia la notizia del lancio del vaccino Oxford, che sta permettendo al Paese di guadagnare un netto vantaggio rispetto ai competitor europei in termini di vaccinazioni. Con la percentuale di persone che si è ammalata o vaccinata che continua ad aumentare, si può pensare che l’immunità di gregge nel Regno Unito verrà raggiunta più in fretta che altrove. Questa narrazione ha supportato la sterlina nell’ultima settimana, grazie anche all’aiuto di un dollaro un poco più forte.
L’attuale view dei mercati resta valida
Se i mercati dovessero finire sotto pressione, secondo Dowding le politiche di supporto delle autorità faranno rapidamente invertire il sentiment. Anche perché gli investitori restano concentrati sui trend reflazionistici a medio termine, rendendo lo spazio per una marcata correzione molto ridotto. In effetti, spiega, nell’ultima settimana abbiamo visto più una pausa che un’inversione dei mercati. Ciò riflette il fatto che c’è ancora grande liquidità in attesa di essere investita. Sebbene i mercati sembrino condividere questa view, il posizionamento in questo senso è ancora relativamente limitato. Il quadro suggerisce che la tesi di investimento generale, secondo cui le politiche accomodanti supporteranno i mercati nella prima metà dell’anno, resta quindi valida.