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Bond: ancora opportunità per la crescita dei rendimenti

La fisionomia dell’obbligazionario è cambiata: oggi c’è più sensibilità ai movimenti dei rendimenti. Lo sostengono gli esperti, secondo cui anche dopo la recente crescita dei profitti c’è ancora spazio per ulteriori miglioramenti, soprattutto nella parte breve della curva.

19/05/2022
Analisti al lavoro su alcuni grafici
Il potenziale dei rendimenti obbligazionari dopo la loro recente crescita

La recente crescita dei rendimenti sui mercati obbligazionari è stata sì significativa, ma non è sufficiente per compensare le perdite accumulate dagli investitori. Tuttavia, sostiene Duncan Lamont, head of strategic research di Schroders, potrebbero esserci ancora le opportunità di valore relativo. Lo scorso anno, in questo periodo, i Treasury Usa sulla parte breve della curva avevano un rendimento dello 0,1%, mentre oggi la stessa scadenza paga il 2,7%, in un mercato che prezza una serie di rialzi aggressivi dei tassi da parte della Fed. Anche i rendimenti dei bond a lungo sono saliti, ma in misura minore: dal 2,1 al 3,1%. Con gli spread del credito in aumento, i rendimenti dei bond corporate sono saliti ancora di più delle controparti governative. In sintonia, infine, si sono mossi anche i rendimenti del debito emergente (in valuta forte, in valuta locale e corporate).

Oggi c’è più sensibilità ai movimenti dei rendimenti

La fisionomia dell’obbligazionario è cambiata molto negli ultimi anni, costringendo i risparmiatori a cambiare le loro strategie. Infatti, una delle tendenze che più hanno caratterizzato questo asset negli ultimi decenni è stata la maggiore sensibilità dei prezzi alle oscillazioni dei rendimenti. Nel 2008, secondo un esempio dell’analista, se l'intera curva dei Treasury si fosse spostata verso l'alto dell'1%, gli investitori avrebbero visto il valore di quegli investimenti cadere di circa il 5,6%. Oggi questa cifra sarebbe del 7%. Tale contesto diventa più preoccupante per gli investitori in bond a lungo termine, i cui prezzi sono più sensibili ai movimenti dei rendimenti e ora lo sono diventati ancora di più. Allo stesso modo, se i rendimenti dovessero calare, le obbligazioni a lungo sperimenterebbero un maggiore aumento di prezzo rispetto ad altri bond e a situazioni viste in passato.

I rendimenti sono ancora bassi

Anche se i rendimenti hanno registrato una crescita sono ancora bassi perché, spiega Lamont, insieme alla maggiore sensibilità, basterebbe un ulteriore piccolo rialzo dei rendimenti per lasciare molti investitori in perdita: una considerazione che è soprattutto vera per i bond a lungo termine (basterebbe infatti un aumento dello 0,2% dei rendimenti dei Treasury o un rialzo dello 0,3% dei rendimenti dei bond corporate a lungo termine). Allo stesso tempo, aggiunge, il forte aumento dei rendimenti a breve termine li rende comunque un’opzione interessante: i loro rendimenti sono aumentati di più e ora c'è poca differenza tra i Treasury a breve e a lunga scadenza. Il mercato prezza, con una possibilità superiore al 70%, che la Fed aumenti i tassi di almeno il 2,5% entro fine anno. Se non dovesse accadere, i rendimenti sul breve termine più sensibili alle politiche potrebbero scendere, aumentando i loro prezzi.

Migliorato il panorama per i bond a breve

Per contro, i rendimenti dovrebbero salire molto di più per far perdere i risparmiatori. Rispetto ai bond a lungo termine e al contante, secondo l’esperto, le opportunità per le obbligazioni a breve sono migliorate molto. I bond corporate a lunga scadenza continuano ad avere un po' più di vantaggio su quelli a breve, ma è un vantaggio che si è ridotto significativamente. Ai livelli correnti, inoltre, i bond a più breve termine possono anche sopportare un aumento maggiore dei rendimenti prima di diventare vulnerabili. Così come l'high yield e il debito emergente. Molti comprano bond a lunga scadenza per motivi diversi dal rendimento. Per esempio, i fondi pensione, le assicurazioni e gli investitori che sperano di ottenere una buona performance se la Borsa perde. Tuttavia, per chi è più motivato dal rendimento e ha un approccio più flessibile, le opportunità si stanno aprendo altrove.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bond schroders rendimenti
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