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Borsa Milano: come individuare le opportunità nello STAR
Nello STAR, mercato finora sottovalutato, ci sono società interessanti perché poco indebitate e capaci di generare cassa: ai primi posti Reply, Biesse e Cementir. Tra le società meglio posizionate ci sono anche Aeroporto di Bologna, Salcef, B&C Speakers, Sesa e Tinexta.
L’attuale quadro macroeconomico lascia pensare che siamo vicini al picco del ciclo rialzista dei tassi, iniziato nell’estate dello scorso anno. Uno scenario che ha avuto rilevanti conseguenze, soprattutto per i costi di finanziamento, sia per le famiglie sia per le imprese. In particolare, per le aziende l’aumento dei costi del debito rischia di tradursi in situazioni di maggiore stress finanziario, considerato che oggi fanno fronte a un rallentamento della domanda e alla contrazione dei margini. In questo contesto, secondo Antonio Amendola e Simone Benini di AcomeA SGR, rispettivamente senior fund manager azionario e junior equity & Esg analyst, diventa fondamentale per gli azionisti individuare le società che mantengono la capacità di generare cassa sufficiente per coprire tanto i costi operativi ancora elevati, quanto le spese per interessi e per tornare di nuovo a investire.
Cercare le società meno indebitate
Nell’ambito di questa ricerca c’è da considerare anche un altro fattore: la performance registrata dagli indici di mercato fin qui. Per quanto riguarda la Borsa di Milano, dallo scorso gennaio il più penalizzato è stato l’indice STAR (-9,5%) che accusa una forte sottoperformance rispetto all’FTSE MIB (+19,9%). Un gap così ampio, sottolineano i due esperti, che non ha precedenti. Una dinamica che trova conferma anche nell’attuale decorrelazione con il Nasdaq (+39,3%), i cui trend – aggiungono - sono storicamente correlati. In un clima macro in cui i tassi rimarranno con tutta probabilità elevati nei prossimi mesi, vale quindi la pena andare a cercare quei titoli con una bassa esposizione debitoria e con i requisiti citati. A proposito di questa ricerca, Amendola e Benini ritenendo ingiustificata la sottoperformance e la decorrelazione dell’indice STAR, cercano le società attualmente meno indebitate.
Reply, Biesse e Cementir in cima alla lista
Per individuare i titoli meglio posizionati i due esperti di AcomeA utilizzano due indicatori: il rapporto Net Debt/EBITDA (tra debito al netto della cassa ed EBITDA) e l’Interest Coverage (rapporto tra risultato operativo EBIT e spesa per interessi). Sulla base di questa valutazione (che esclude i valori estremi delle due misure), la loro preferenza va alle società che presentano un basso indebitamento rispetto a quanto generato con la gestione operativa e un’alta capacità di far fronte alla spesa per interessi con la propria gestione. Così Reply, Biesse e Cementir sono le tre società meglio posizionate: vantano una posizione finanziaria netta positiva e interest coverage ratio superiore a tutto il panel. Considerando valori di interest coverage comunque accettabili, nel gruppo si può includere anche Aeroporto di Bologna, Salcef, B&C Speakers, Sesa e Tinexta.
Due metodi di valutazione, lo stesso risultato
Esaminando le due metriche, Benini e Amendola ritengono che i titoli dello STAR siano in ottimo stato con un Net Debt/EBITDA mediano di 1,1x e un Interest Coverage a 5,7x, con 9 titoli che riportano una posizione finanziaria netta positiva. Questi valori portano quindi a considerare, alla luce di prezzi molto compressi, il rapporto tra la capitalizzazione di mercato delle società e la cassa effettivamente a disposizione. Di riflesso, i titoli più interessanti sono quelli il cui prezzo di mercato è più basso in rapporto alla cassa che la società ha a disposizione. In alcuni casi, secondo i due esperti, andando a rappresentare situazioni in cui si può dire che l’azionista si stia "comprando" la cassa della società. I titoli a sconto sulla cassa e con basso indebitamento sono, anche in questo caso, Biesse, Sesa, Cementir e Tinexta, cui si aggiungono Gefran, Saes Getters e Servizi Italia.
Lo STAR potrebbe essere sottovalutato
La sottoperformance dello STAR indica, in sostanza, che potrebbe essere sottovalutato. Oggi, il rapporto tra l'EBITDA del 2023 e il prezzo delle azioni dello STAR è infatti di 7,5 volte, rispetto a una media quinquennale di 10 volte. Senza contare che sono state individuate sette società (note come Sub-STAR) che sembrano ben posizionate per quanto riguarda il loro debito e hanno prezzi, comunque, più bassi rispetto alla media storica (5,5x rispetto a 7,2x). Inoltre, dall’inizio dell’anno, le stesse società hanno mostrato una performance aggregata più difensiva rispetto all'indice STAR stesso. Di conseguenza, le attuali valutazioni di mercato rappresentano per gli investitori un'opportunità interessante per le Mid e Small Cap di qualità all'interno dell'indice STAR, sfruttando l’attuale sottoperformance e la decorrelazione storica dagli indici di riferimento.