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Borse: prospettive positive per i titoli ciclici europei
Tra le preferenze d’investimento, gli esperti suggeriscono una prudente posizione in Borsa, bilanciando stili value e growth. I ciclici potrebbero performare bene, supportati dalla forza macroeconomica. Meglio posizionate le azioni europee delle Usa, con particolare attenzione all'Asia emergente.
L’attuale fase economica presenta dati migliori del previsto, sia negli Stati Uniti sia sul fronte dell’Eurozona, che hanno spostato più in là i tempi per un taglio dei tassi. Gli investimenti rischiosi continuano a crescere favoriti dalle favorevoli condizioni finanziarie. Inoltre, è prevista nel 2024 una solida crescita economica, anche se rimangono ancora rischi di inflazione. Quindi, consiglia Álvaro Sanmartín, chief economist di Amchor IS, è meglio rimanere cauti sul lungo termine. Si sono così ridotti significativamente il numero dei tagli dei tassi previsti per quest’’anno, una mossa - secondo l’economista – molto salutare.
Nel 2024 solo 2-3 tagli da parte della Fed
Guardando alle singole aree geografiche, Sanmartín si aspetta una crescita Usa poco sopra il 2% e solo 2-3 tagli da parte della Fed. Nell'Eurozona, invece, non sarebbe affatto sorpreso se l'attività rimbalzasse già dal primo trimestre, in modo da toccare tassi di crescita superiori all'1%. Ritiene che l'Asia emergente continuerà a mostrare segnali positivi e che la Cina possa addirittura crescere di circa il 5%. Buone prospettive anche per il Giappone, con la BoJ che potrebbe prendere ulteriori decisioni di normalizzazione della politica monetaria già dal prossimo aprile.
Il rischio inflazione rimane al rialzo
Le aspettative sui prezzi al consumo e alla produzione rimangono ben ancorate su entrambe le sponde dell’Atlantico, il che è essenziale affinché l'attuale processo di disinflazione si concluda con un costo minimo in termini di attività economica e occupazione. Grazie all'eccezionale performance degli asset rischiosi, il rialzo della curva dei rendimenti dall'inizio dell'anno non si è tradotta in un inasprimento delle condizioni finanziarie: in questo caso, nonostante in Amchor IS lo scenario base per l'economia globale resti quello di un atterraggio morbido e della disinflazione, l’esperto non può fare a meno di segnalare che i rischi sui prezzi siano ancora più al rialzo che al ribasso.
La resilienza dell’economia europea
Negli Stati Uniti l'aumento dei tassi a lungo termine si è quasi immediatamente tradotto in un forte calo delle richieste di mutui. Ciò rafforza la sensazione che tassi pari o oltre il 4,3% dei Treasury a 10 anni potrebbero tenere sotto controllo la domanda aggregata e preservare il percorso disinflazionistico in atto. Nell’Eurozona, nonostante la persistente debolezza della Germania, l'economia mostra segni di ripresa: dalla fiducia dei consumatori alle condizioni del credito, dalla disoccupazione ai nuovi minimi al risveglio dei servizi. Nell’Eurozona il costo del lavoro inizia a moderarsi, confermando che i rischi salariali sono molto bassi. In ogni caso, e in vista di possibili tagli dei tassi, stima Sanmartín, è molto probabile che la Bce voglia attendere i dati salariali del primo trimestre prima di prendere decisioni.
I titoli ciclici favoriti dalla forza macro
Per quanto riguarda i Titoli di Stato, pur con i tassi a lungo più vicini al fair value rispetto a inizio anno, in Amchor IS rimangono cauti sul rischio di duration sia in Europa sia negli Usa, preferendo le esposizioni sulla parte breve della curva. In Giappone prevedono che il rendimento dei decennali tenderà a salire sensibilmente tra 3-6 mesi. Per le Borse, nella misura in cui si aspetta una crescita nominale chiaramente positiva e un basso rischio di recessione globale, gli esperti ritengono di poter avere un'esposizione prudentemente costruttiva alle azioni. Si stanno orientando verso posizioni bilanciate tra gli stili value e growth, mentre allo stesso tempo ritengono che i titoli ciclici, in un contesto di relativa forza macro, possano fare particolarmente bene nel 2024.
Pochi default, dollaro in frenata
Dal punto di vista geografico, secondo Sanmartín, è da preferire l'azionario europeo a quello Usa, perché la crescita europea potrà sorprendere modestamente al rialzo. Inoltre, aggiunge, i prezzi sono più interessanti. Piace anche il segmento delle PMI Usa. Suggerita anche una certa esposizione all'azionario dell'Asia emergente, compresa la Cina. Sul credito, l’esperto preferisce i bond societari perché i tassi di default non dovrebbero aumentare troppo. In ogni caso, è bene combinare l'esposizione al credito con posizioni ben selezionate in titoli di Stato emergenti in valuta locale. Sul valutario continua a detenere solo posizioni moderate in dollari perché ritiene che il differenziale di crescita tra Usa ed Europa si ridurrà sensibilmente nel 2024. Allo stesso tempo, mantiene una visione positiva su valute come corona norvegese, dollaro neozelandese e australiano. Continua, inoltre, a preferire le valute dei Paesi emergenti con buona governance macro, carry interessante e prospettive di crescita economica favorevoli quali Brasile, India, Messico e Indonesia.