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Caro energia commercianti: come contrastare gli aumenti?
L’emergenza energetica mette in difficoltà famiglie e imprese italiane, che chiedono al Governo interventi per contrastare il caro bollette. Da Confcommercio un decalogo di azioni e comportamenti virtuosi per il risparmio di energia. Nel terziario sono a rischio 120mila imprese e 370mila posti.
L’impennata dei prezzi delle materie prime è il principale motore dell’inflazione, che nel nostro Paese in agosto si è arrampicata fino all’8,4%, top dal 1985. Il maggiore contributo è stato dato dalla componente energetica, con una crescita dei prezzi dei beni relativi (passata a +44,9% da +42,9% in luglio) e, soprattutto, degli energetici non regolamentati (a +41,6% da +39,8%). Gli effetti di questa accelerazione, collegata principalmente alla guerra in Ucraina, si sta abbattendo oltre che sulle famiglie anche sui bilanci delle imprese del terziario e della distribuzione tradizionale e moderna con un aumento delle bollette che, di giorno in giorno, diventa sempre più insostenibile.
A rischio 120mila imprese e 370mila posti di lavoro
Si è raggiunto ormai un livello di emergenza che sta comprimendo i margini operativi di molte aziende del settore e che rischia di portare al rallentamento, se non addirittura alla chiusura, di tante attività. L’Ufficio Studi di Confcommercio stima che, da qui ai primi sei mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario e 370mila posti di lavoro. Tra i settori più esposti ai rincari energetici ci sono commercio al dettaglio (soprattutto la distribuzione tradizionale e moderna del settore alimentare), ristorazione, turismo e trasporti che, a seconda dei casi, nell’ultimo anno accusano rincari delle bollette fino a tre volte e fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia.
La bolletta energetica del terziario ammonterà a 33 miliardi
La situazione è critica considerato che la spesa in energia per tutti i comparti del terziario nel 2022 ammonterà complessivamente a 33 miliardi di euro, in pratica il triplo rispetto al 2021 e più del doppio rispetto al 2019, anno che ha preceduto lo scoppio della pandemia. Quattro associazioni (Confcommercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad e Federdistribuzione) hanno condiviso una serie di proposte da sottoporre al Governo e al Parlamento da attuare con urgenza al fine di contrastare gli effetti del caro-energia nel settore. Allo stesso tempo hanno suggerito un decalogo di azioni che favoriscono efficientemente il risparmio energetico dei punti vendita.
Le richieste al Governo per combattere l’emergenza
I commercianti hanno chiesto:
- l’aumento del credito d'imposta dal 15% al 50% nel caso i rincari dell’energia superino al 100% (da estendere all’ultimo trimestre 2022);
- l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette fino a dicembre 2022;
- l’incremento fino al 90% della copertura del Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità generate dal rincaro dell’energia elettrica.
Tra le richieste anche una maggiore inclusività della misura del credito di imposta, una proroga della riduzione delle accise sui combustibili e l’esonero temporaneo dal pagamento degli oneri generali di sistema.
Il decalogo di azioni e comportamenti virtuosi
Le misure tese a contenere i consumi di energia elettrica individuate dalle rappresentanze sono sintetizzate in un decalogo di azioni e comportamenti virtuosi:
- Spegnere insegne luminose e apparecchiature non necessarie in concomitanza con gli orari di chiusura dell’attività.
- Ridurre l’intensità luminosa del punto vendita e spegnere o ridurre in modo significativo l’illuminazione in ambienti poco frequentati.
- Regolare la temperatura ambientale dell’attività (riscaldamento/raffrescamento) abbassando i consumi.
- Interrompere la funzione di riciclo dell’aria nelle ore notturne.
- Tenere chiuse le porte di ingresso per evitare dispersioni termiche.
- Ridurre la temperatura dell’acqua usata.
- Usare in maniera efficiente l’energia elettrica e il gas per la cottura dei cibi.
- Utilizzare in modo efficiente le celle e i banchi frigoriferi, attraverso un corretto caricamento degli stessi, limitando le aperture allo stretto indispensabile.
- Utilizzare in modo efficiente gli elettrodomestici in dotazione all’attività commerciale.
- Razionalizzare l’organizzazione del lavoro al di fuori degli orari di apertura al pubblico (pulizie, caricamento banchi, ecc.) al fine di ridurre i consumi energetici.