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Fondi: febbraio brillante per le reti dei consulenti
Risultati brillanti a febbraio per le reti dei consulenti: la raccolta netta è positiva per 5,4 miliardi di euro e i clienti in un anno sono aumentati del 3,4 per cento a 4,8 milioni. Sulla componente previdenziale, finanziaria e assicurativa del portafoglio quasi tre quarti dei nuovi flussi.
Le reti dei consulenti finanziari abilitati alla raccolta fuori sede chiudono febbraio con una performance decisamente brillante: la raccolta netta è positiva per 5,4 miliardi di euro, in aumento del 40,5% sul mese precedente e del 18,2% tendenziale. Nei primi due mesi la raccolta ha così raggiunto 9,2 miliardi, +10,8% sul primo bimestre del 2021. Nello stesso periodo i clienti sono cresciuti di circa 158mila unità (+3,4%) a 4,8 milioni. Lo rende noto l’associazione di categoria Assoreti, precisando che il 72,7% dei nuovi flussi si è diretto sulla componente previdenziale-finanziaria-assicurativa del portafoglio, con un trend quasi raddoppiato su base mensile (+99%) e in crescita del 6,8% annuo.
In calo la liquidità destinata ai conti correnti
Gli investimenti netti realizzati sulla componente gestita a febbraio aumentano del 45,4% rispetto al primo mese dell’anno e raggiungono 2,4 miliardi di euro (comunque denunciano un calo del 32,2% rispetto a un anno fa), mentre i volumi di raccolta sugli strumenti finanziari amministrati, pari a 1,5 miliardi, crescono significativamente sia in termini congiunturali (309 milioni a gennaio) sia in termini tendenziali (114 milioni a febbraio 2021). Il flusso netto di liquidità destinato a conti correnti e depositi è positivo per 1,5 miliardi di euro, pari a una contrazione del 21,2% su base mensile e a un incremento del 64,5% tendenziale.
Momento delicato, la competenza fa la differenza
Nonostante questi risultati, afferma Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti, stiamo navigando in un periodo complesso. Se da una parte ci illudevamo di esserci messi alle spalle l’emergenza Covid, ora la nuova incognita è il quadro geopolitico. I dati di febbraio, aggiunge, offrono una duplice lettura della solidità del modello delle reti: da un lato la capacità dei consulenti di seguire con competenza e sensibilità i clienti in un momento molto teso e dall’altro la maggiore consapevolezza dei risparmiatori della necessità di avvalersi, specialmente in fasi insidiose, di un servizio di consulenza qualificato che miri a una protezione attiva dei risparmi nella prospettiva di creare valore.
Risparmio gestito, la preferenza per gli OICR aperti
In febbraio, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento genera flussi netti per 718 milioni, valore più che decuplicato rispetto a gennaio, ma in calo del 38,8% sullo scorso anno. Gli investimenti continuano a privilegiare gli Oicr aperti di diritto estero, con sottoscrizioni nette per 738 milioni. Bilancio positivo anche per i fondi chiusi mobiliari (79 milioni) mentre è negativo sui fondi aperti italiani (-99 milioni). Nel complesso si conferma la decisa concentrazione degli investimenti sulla componente azionaria degli Oicr aperti (985 milioni). Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 567 milioni (+50,8% mensile e -13,8% annuo), mentre le preferenze tornano a coinvolgere anche le Gpm (209 milioni).
L’attenzione ancora concentrata sui prodotti unit linked
I versamenti netti su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontano, nel complesso, a 1,1 miliardi, in calo dell’8% sul mese precedente e del 34,7% annuo, mentre si conferma l’orientamento all’investimento in unit linked (469 milioni) e polizze multiramo (510 milioni). Il contributo mensile delle reti al sistema degli Oicr aperti, tramite la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge, 2 miliardi, il 51,2% dei volumi totali dell’industria (3,9 miliardi). L’apporto da inizio anno sale così a 3,5 miliardi e rappresenta il 38,6% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (9,2 miliardi). Nel risparmio amministrato, risultati di raccolta realizzati sulla componente finanziaria del comparto coinvolgono tutte le principali tipologie di strumento: in particolare il saldo delle movimentazioni è positivo sui certificate (361 milioni), sui titoli di Stato (332 milioni) e sulle azioni (276 milioni).