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Fondi: raccolta in frenata in settembre
Raccolta netta positiva di modesta portata per l’industria del risparmio a settembre, appena 31 milioni. In deciso calo le masse gestite, a 2,540 miliardi, dopo che avevano aggiornato il record storico in agosto. Deflussi sulle gestioni di portafoglio, modesto risultato per quelle collettive.
Dopo due mesi in forte accelerazione l’industria del risparmio gestito a settembre ha tirato il freno a mano: la raccolta netta ha spuntato di poco un segno positivo (il più basso registrato quest’anno) e il patrimonio ha accusato, anche a causa delle performance dei mercati, un’ampia correzione. Per l’esattezza, secondo la mappa mensile pubblicata da Assogestioni, nel mese la raccolta netta è positiva per soli 31 milioni di euro, che si confronta con i +6,4 miliardi di luglio e soprattutto con il record di agosto (+9,35 miliardi), che per altro è stato anche il migliore dato per il mese dal 2014. Da inizio anno le masse gestite ammontano complessivamente a 67,08 miliardi di euro.
Patrimonio in calo dopo il record di agosto
Lo scorso mese l’azione degli investitori è rallentata per diversi motivi: l’incertezza respirata sui mercati, i crescenti timori per la montante inflazione e la recrudescenza della pandemia, che ha rinfocolato i dubbi sulla tenuta della ripresa economica in atto. Una combinazione di fattori che ha determinato la correzione del volume degli asset gestiti, assestatisi a 2.540,3 miliardi di euro che, in agosto, avevano aggiornato il loro massimo storico a 2.561,4 miliardi. Il mese di settembre è stato sostenuto, ancor auna volta, soprattutto dai fondi di lungo termine che hanno totalizzato sottoscrizioni per complessivi 2,3 miliardi di euro (5,4 miliardi nel mese precedente).
Le gestioni di portafoglio zavorrano il mese
Netto il ridimensionamento registrato sia dalle gestioni collettive sia dalle gestioni di portafoglio. Queste ultime hanno accusato deflussi netti per 741 milioni di euro a fronte di sottoscrizioni nette per 1,4 miliardi in agosto, per una raccolta netta da gennaio di 12,92 miliardi. A fare la differenza, secondo il rapporto mensile dell’Associazione di categoria, sono stati i mandati istituzionali, con uscite per 1,67 miliardi di euro (+409 milioni in agosto), per una raccolta netta positiva da inizio anno di 4,73 miliardi. Quasi stabile il comparto retail, con sottoscrizioni nette per 928 milioni (990 milioni) che portano il saldo dei primi nove mesi a 8,19 miliardi di euro.
Raccolta netta positiva per le gestioni collettive
Le gestioni collettive, pur in forte contrazione, si sono mantenute invece su un terreno positivo, con una raccolta netta di 773 milioni a fronte dei 7,95 miliardi di agosto (per un totale da gennaio di 54,16 miliardi). Le sottoscrizioni nette per i fondi aperti sono comunque crollate a +357 milioni di euro dai 7,88 miliardi del mese precedente (+50,69 miliardi da inizio anno), mentre quelle sui fondi chiusi sono lievitate a 416 milioni dopo i risicati 69 milioni del mese precedente (per un saldo da inizio anno pari a 3,47 miliardi). Lo spaccato delle macrocategorie rivela una forte disaffezione per monetari, obbligazionari e – dopo lo spunto di agosto - i fondi flessibili.
Fuga da monetari, bond e flessibili
I fondi bilanciati hanno rappresentato il motore principale del settore del risparmio, con una raccolta netta positiva quasi raddoppiata rispetto ad agosto: 2,28 miliardi contro gli 1,35 miliardi (per un totale da gennaio di 17,85 miliardi). Bilancio positivo anche per gli azionari, la cui raccolta però si è fermata a un miliardo, dopo i 2,07 miliardi del mese precedente (per un saldo da gennaio di 25,05 miliardi). I deflussi hanno colpito gli obbligazionari (-655 milioni dopo +1,67 miliardi in agosto, per un totale da gennaio di 8,68 miliardi), i flessibili (-365 milioni dopo +310 milioni, per un totale da gennaio che resta negativo per -3,34 miliardi) e i monetari (-1,19 miliardi dopo +2,29 miliardi per un totale dei primi nove mesi di +2,71 miliardi). Per quanto riguarda la denominazione, raccolta positiva sia per i fondi di diritto italiano (+147 milioni dopo +708 milioni in agosto, per un totale di +2,86 miliardi da gennaio), sia per i fondi esteri (rispettivamente +209 milioni, +7,17 miliardi e +47,83 miliardi.