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Fondi: raccolta netta negativa in aprile
Raccolta netta negativa per 3,88 miliardi per l’industria del risparmio in aprile. Lo slancio dei flussi sulle gestioni collettive, per 2,8 miliardi, non ha compensato le uscite nelle gestioni di portafoglio, per 7,28 miliardi. Si è ridotto l’appeal dell’azionario. Forte accelerazione dei bond.
Nuova battuta di arresto in aprile per la raccolta registrata dall’industria del risparmio gestito, in un mese caratterizzato da due velocità. È quanto emerge dai dati preliminari della mappa mensile diffusa da Assogestioni, che evidenziano da un lato una raccolta netta positiva di 2,8 miliardi di euro per le gestioni collettive e, dall’altro, deflussi per 6,68 miliardi di euro per le gestioni di portafoglio. In sintesi, la raccolta netta è negativa per 3,88 miliardi, che si sommano ai 6 miliardi di uscite accusati in marzo. Di riflesso, il saldo maturato nei primi quattro mesi dell’anno è negativo per quasi 11 miliardi (10,95 miliardi per la precisione). A fine aprile il patrimonio complessivo si attesta a 2.253 miliardi di euro, in calo dai 2.257 miliardi del mese precedente, con effetto performance dei mercati – secondo l’Ufficio Studi di Assogestioni - sostanzialmente nullo.
Netto rimbalzo delle gestioni collettive
Praticamente immutati i pesi all’interno dei portafogli, tra le gestioni collettive e le gestioni di portafoglio, rispettivamente attestatesi al 52,8% (52,6 in marzo) e al 47,2% (47,4%). Nelle gestioni collettive a tirare la volata sono stati i fondi aperti che hanno chiuso aprile con flussi netti per 2,80 miliardi, in ripresa dai 642 milioni di deflussi di aprile, per un saldo da gennaio che resta però ancora negativo (-870 milioni). Di poco conto invece l’apporto dei fondi chiusi, con sottoscrizioni nette per 10 milioni a fronte dei +127 milioni di marzo (e un saldo gennaio-aprile di 895 milioni). A influenzare l’andamento delle gestioni di portafoglio sono stati ancora una i mandati istituzionali, dai quali sono fuoriusciti in aprile 7,28 miliardi di euro (-6,44 miliardi nel mese precedente), che fanno salire a 12,71 miliardi i deflussi consolidati dallo scorso gennaio.
Frena la passione per l’azionario, vola l’obbligazionario
Lo spaccato dei fondi aperti rivela in aprile un cambio di tono da parte degli investitori, che frenano la loro preferenza nei confronti dell’azionario a fronte di una marcata accelerazione a favore dell’obbligazionario. Nel dettaglio, in aprile i flussi netti sui fondi azionari sono crollati a 28 milioni di euro dai 588 visti nel mese precedente, per un totale maturato da gennaio che si attesta a 2,87 miliardi. L’obbligazionario ha raccolto invece sottoscrizioni nette per 4,35 miliardi, dopo i 2,02 miliardi di marzo, per un saldo dei primi quattro mesi di 7,32 miliardi. Per contro è proseguita la disaffezione del mercato per i fondi bilanciati e, ancora di più, per i flessibili. I primi hanno subito deflussi per 993 milioni (-1,17 miliardi in aprile), i secondi uscite per 1,58 miliardi (-1,75 miliardi), per un saldo da gennaio rispettivamente di -4,01 miliardi e -6,77 miliardi.
Per quanto riguarda la denominazione, i fondi di diritto italiano continuano a rimanere su un terreno positivo e chiudono aprile con una raccolta netta positiva per 721 milioni, dopo 535 milioni portati a casa nel mese precedente (per un saldo da gennaio pari a +1,46 miliardi). Spunto positivo per i fondi esteri che, dopo il passo falso scritto in aprile (-1,18 miliardi), rimbalzano per chiudere il mese con flussi netti per 2,08 miliardi di euro (per un saldo da gennaio che resta ancora negativo per 2,33 miliardi).