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Fondi: raccolta netta positiva per 5 miliardi in maggio
Giugno è stato un mese ancora positivo per l’industria del risparmio gestito. La corsa della raccolta netta è tuttavia in lieve rallentamento rispetto al mese precedente: positiva per 5,02 miliardi di euro. Gli investitori si sono concentrati più sugli asset di breve termine e quindi più liquidi.
Ancora un mese sugli scudi per l’industria del risparmio gestito, che vive sia sullo slancio tecnico - che fa seguito alla preoccupazione che ha segnato l’apice dell’emergenza sanitaria -, sia sull’effetto propellente esercitato dal buon momento attraversato dai mercati. La corsa di giugno è tuttavia in lieve rallentamento rispetto allo spunto registrato nel mese precedente, con gli investitori che questa volta si sono concentrati più sugli asset di breve termine e quindi più liquidi (i fondi monetari), dopo che in maggio avevano dato una netta preferenza ai fondi azionari.
Torna positivo il saldo da inizio anno, +455 milioni
Lo scorso mese è stato così archiviato con una raccolta netta positiva per 5,02 miliardi di euro, che si confrontano con i -5,45 miliardi di maggio e i +2 miliardi di aprile. In sostanza, dopo il tonfo di -8,7 miliardi accusato in marzo, il settore si è riportato su un terreno positivo per quanto riguarda il saldo del primo semestre dell’anno: da gennaio a giugno, secondo quanto emerge dalla mappa mensile di Assogestioni, la raccolta netta è infatti positiva per 455 milioni di euro, grazie alla raccolta preliminare del secondo trimestre che ha superato i 12,5 miliardi.
Il patrimonio gestito sale a 2.239 miliardi
Anche il patrimonio gestito ha beneficiato dell’effetto dell’attività di gestione: a fine giugno ammontava a 2.239 miliardi, in aumento dell’1,3% dai 2.210 miliardi registrati nel mese precedente (comunque in lieve rallentamento rispetto al +1,5% di maggio). Poco mossa la ripartizione delle masse gestite: quella investita nelle gestioni collettive si è attestata al 48,6% del totale (1.087,7 miliardi), il rimanente 51,4% (1.151,6 miliardi) è impegnata nei mandati.
Gestioni collettive, marcata accelerazione dei fondi chiusi
Giugno è stato caratterizzato da un andamento divergente delle gestioni collettive rispetto a quelle di portafoglio. Le prime hanno continuato con il vento in poppa visto nel mese precedente, con una raccolta ammontata a 5,11 miliardi, contro i 3,21 miliardi di maggio. I fondi aperti hanno segnato un +4,38 miliardi (+2,94 nel mese precedente), ma la vera accelerazione (+169%) l’hanno registrata i fondi chiusi, con una raccolta netta salita a 732 milioni (dai 272 milioni di maggio). Il saldo da inizio anno di entrambi i segmenti è dunque tornato in positivo, rispettivamente a 923 milioni e a 2,44 miliardi di euro.
Gestioni di portafoglio, la zavorra dei mandati istituzionali
Le gestioni di portafoglio scrivono invece il segno meno: in giugno la raccolta è stata negativa per 89 milioni di euro (che si confronta con i +2,24 miliardi di maggio), che porta il saldo da inizio anno a -2,91 miliardi. A zavorrare il comparto sono esclusivamente i mandati istituzionali, che nel mese hanno accusato -322 milioni (dopo +348 milioni), che hanno portato il consolidato gennaio-giugno a -4 miliardi.
Fuga dai fondi flessibili, brillano i monetari
In giugno i deflussi hanno colpito principalmente i fondi flessibili, con una perdita complessiva di 1,7 miliardi di euro (-66 milioni nel mese precedente). Segno negativo anche per gli obbligazionari, che hanno bruscamente invertito la rotta, registrando -431 milioni dopo i +340 milioni portati a casa nel mese di maggio. Marcata impennata invece per i fondi monetari, che hanno raccolto afflussi per 4,22 miliardi di euro dopo il segno negativo (-653 milioni) che li aveva colpiti in maggio. Nel periodo gennaio-giugno i monetari scrivono la raccolta netta più brillante, 12,63 miliardi, testimoniando la prevalente prudenza che ha accompagnato in questo periodo le scelte degli investitori. Il semestre è stato archiviato in positivo anche dai fondi azionari (+1,24 miliardi) e dai bilanciati (+1,68 miliardi). Una marcata disaffezione invece ha colpito i flessibili (-9,05 miliardi) e gli obbligazionari (-5,29 miliardi).
Lo spunto dei fondi esteri
I fondi di diritto italiano segnano complessivamente in giugno una raccolta netta negativa per 432 milioni dopo -100 milioni in maggio, a un totale di -2,74 miliardi da gennaio. Nel mentre i fondi esteri hanno accelerato il passo rispetto al già brillante mese di maggio, con flussi netti per 4,8 miliardi dopo +3 miliardi, a complessivi 3,66 miliardi da inizio anno.