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Investimenti green: le possibilità create dalla transizione
La capacità di energia rinnovabile dovrà triplicare entro il 2030. Per abbandonare i combustibili fossili è necessario rafforzare i piani governativi per aumentare la capacità di energia pulita e sviluppare un ecosistema energetico più efficiente, includendo tecnologie come nucleare e idrogeno.
Gli investimenti nel settore del clima subiranno una crescita nei prossimi cinque anni, a patto che il mondo rispetti gli impegni presi nell’ambito della COP28. Di riflesso, stima Aliki Rouffiac, portfolio manager di Robeco Sustainable Multi-Asset Solutions, l’era della transizione ecologica offrirà agli investitori interessanti opportunità. Il comparto, comunque, inizia già con una base favorevole. Infatti, dopo un 2023 turbolento, le azioni legate al clima sono state rivalutate per diventare relativamente più economiche rispetto ai titoli legati alle altre attività economiche. Nel frattempo, anche i rendimenti delle obbligazioni verdi si stanno avvicinando ai crediti tradizionali, rendendo entrambe le classi di attività più attraenti rispetto al 2023.
Buone prospettive per le fonti rinnovabili
Per cogliere le migliori occasioni vale la pena seguire il flusso degli investimenti necessari per avvicinarsi, entro il 2050, al target di zero emissioni nette di carbonio e rispettare l’Accordo di Parigi. Entrambi questi obiettivi, spiega l’esperta, sono di buon auspicio per attività che abbracciano più campi: per esempio, energia rinnovabile, la transizione dal carbonio e altre soluzioni che limitano l’impatto sul clima. Il vertice COP28, benché la prevista eliminazione graduale dei combustibili fossili non sia pienamente raggiunta, ha avuto il merito di riportare al centro l’attenzione sulla necessità di accelerare la transizione climatica, con una serie di impegni che sottolineano l’importanza delle politiche governative e dei finanziamenti privati.
Raggiungere un ecosistema più efficiente
Questa situazione di fatto ha risvolti importanti sotto il profilo dell’economia, perché ‘l’abbandono dei combustibili fossili’ vuol dire che i Paesi devono rafforzare i loro piani per aumentare la capacità di energia pulita per gli anni a venire al fine di soddisfare l’obiettivo. Ovvero, come sottolinea Rouffiac, oltre ad aumentare la capacità di energia rinnovabile, occorre l’impegno per un ecosistema più efficiente dal punto di vista energetico, così come l’implementazione di altre tecnologie come il nucleare e l’idrogeno, che sono soluzioni che sono state riconosciute come parte dell’opportunità offerta per facilitare la transizione. La portata degli investimenti necessari è dunque vasta: ecco perché le strategie relative alla transizione dominano già la scena.
Triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030
D'altronde, secondo il Global Energy Transitions Stocktake (IEA), la capacità di energia rinnovabile dovrà triplicare entro il 2030, con requisiti molto più elevati in investimenti in energia pulita per i Paesi in via di sviluppo. Si tratta di una stima che ha già innescato flussi verso un numero crescente di strategie azionarie e obbligazionarie societarie a tema climatico, insieme al fiorente mercato dei green bond, poiché il capitale privato è altrettanto necessario per finanziare la transizione verso un’economia più verde. Nel 2023, pur in un contesto difficile per le rinnovabili, gli investimenti a favore del clima sono cresciute, con i relativi asset gestiti che hanno superato i 500 miliardi di dollari, dove l’Europa copre la parte del leone (84%), seguita da Cina e Usa.
Le valutazioni sono oggi più convenienti
La base su cui gli investitori possono entrare nel settore appare favorevole, dopo un 2023 che ha regalato soddisfazioni a macchia di leopardo. A causa dell’inflazione e delle interruzioni alle supply chain (che hanno reso più costoso lo sviluppo di capacità), le relative azioni hanno visto ampie escursioni. I rendimenti su temi come l’energia pulita, eolica e solare, la tecnologia di guida dei veicoli elettrici e le catene del valore delle batterie sono compresi tra -26% e +26%, evidenziando l’importanza della diversificazione sul breve. Le valutazioni si sono adeguate e le prospettive per i rendimenti futuri sono più rosee. Rispetto alle azioni globali, un paniere equamente ponderato di temi legati alla catena del valore dell’energia pulita, eolica, solare, delle auto elettriche e delle batterie viene oggi scambiato con uno sconto a termine del 9% sul premio medio storico post-Covid del 5,5%.