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Mercati: prospettive positive per gli Usa nonostante inflazione
La Borsa Usa ha margini per puntare ancora al rialzo. Il prossimo rally sarà guidato dai titoli ciclici, alla luce della robusta ripresa economica. Lo stimano gli esperti di T. Rowe Price, secondo i quali sono da monitorare le società vicine alla transizione energetica, farmaceutici e finanziari.
L’azionario statunitense mantiene buone prospettive, nonostante oggi risulti più costoso rispetto al passato e rispetto ad altre aree geografiche, grazie anche agli abbondanti stimoli e ai progressi del programma vaccinale. Tuttavia, benché non si trovi in una fase di bolla, ci sono segnali tipici delle fasi di fine ciclo e speculazioni in settori come criptovalute, ‘Meme Stock’, SPAC e investimenti tematici (veicoli elettrici e idrogeno). Quest’ultimo è un tema secolare di lungo termine, con buone prospettive grazie anche al supporto pubblico, ma gli investitori, è il consiglio di Ritu Vohora, portfolio specialist capital markets di T. Rowe Price, devono prestare attenzione a valutazioni e aspettative, per questo è auspicabile un approccio attivo.
Il prossimo rally sarà guidato dai titoli ciclici
Da un lato gli utili delle società USA sono stati eccezionali, quindi la sovra-performance è giustificata, ma molte buone notizie sono ormai già prezzate nelle aspettative e, quindi, è probabile che i rendimenti futuri saranno inferiori. Parlando dei settori con più o meno potenziale, l’esperto di T. Rowe Price nota che alcuni segmenti del settore tech, compresi i titoli ‘stay at home’ e quelli tematici orientati alla transizione ‘green’ oggi sono scambiati su valutazioni elevate. Per contro, stima che la prossima fase del rally potrebbe essere guidata dai ciclici di alta qualità. La tendenza ciclica dei titoli ‘value’ dovrebbe trarre beneficio da una crescita economica positiva, così come dall’aumento dei tassi di interesse e da un’inflazione più alta.
Seguire da vicino la transizione energetica
Rispetto alla fase storica che stiamo vivendo, è possibile trovare valore anche in altri segmenti del mercato che beneficiano del tema della transizione verde. Per esempio, secondo Vohora, le utility rappresentano un settore di crescita di lungo periodo, fondamentale per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili, così come le case automobilistiche più tradizionali che si stanno spostando sui veicoli elettrici. Temi secolari come l’e-commerce possono supportare segmenti come quello della carta, degli imballaggi, della logistica mentre nel settore tecnologico, sono guardati con interesse i semiconduttori, fondamentali per il passaggio all’economia digitale da quella più tradizionale.
Nel paniere anche case farmaceutiche e finanziari
Sotto i riflettori di T. Rowe Price si sono anche le società farmaceutiche, che hanno valutazioni attraenti e offrono un rendimento discreto. Queste imprese inoltre potrebbero essere interessate da un potenziale sviluppo normativo e/o legislativo che porterebbe a un aumento di volumi e flussi di cassa. Sono visti bene anche i finanziari, che hanno valutazioni attraenti e beneficiano non solo di un contesto reflazionistico con rendimenti più elevati e curve più ripide, ma anche che le perdite sui prestiti si stanno rivelando più basse delle attese. Un’inflazione modesta, secondo Vohora, è generalmente positiva per l’azionario e, infatti, la strategia di T. Rowe Price punta sul tema della reflazione e della ripresa, favorendo ad esempio i titoli value, che beneficeranno dell’aumento dei tassi e dell’inflazione.
L’inflazione ha carattere provvisorio
Per quanto riguarda l’inflazione, secondo Vohora, è una delle variabili macro più difficili da prevedere con precisione. Nel breve periodo dovremmo aspettarci un’inflazione più elevata (l’indice dei prezzi al consumo negli Usa è già al 5% e nel Regno Unito al 2,1%), guidata da liquidità in eccesso, effetti di base, domanda repressa e colli di bottiglia, in particolare in settori come quello dei semiconduttori e quello dell’auto. L’inflazione, sostiene, dovrebbe essere transitoria poiché gli stimoli fiscali inizieranno ad attenuarsi a partire da settembre, l’offerta reagirà e nel tempo colmerà l’output gap, con la diminuzione delle scorte arretrate, di cui si iniziano già a vedere i primi segnali.
Le forze contrarie che aiutano a controllare le tensioni
Per capire da dove arriveranno le tensioni inflative non bisogna trascurare piuttosto il mondo del lavoro, perché la crescita dei salari potrebbe essere un fenomeno più permanente che transitorio. Infatti, nei settori a basso reddito c’è carenza di manodopera, dato che gli assegni governativi rappresentano una fonte di reddito maggiore, che sta disincentivando il ritorno al lavoro. L’esperto però rileva che ci sono anche diverse forze contrarie di lungo periodo – globalizzazione, tecnologia, sviluppo demografico – che dovrebbero tenere sotto controllo l’inflazione. Stiamo raggiungendo il picco degli effetti di base, quindi le aspettative sull’inflazione dovrebbero iniziare a scendere.