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Risparmio gestito: masse prima volta sopra 2.500 miliardi
A giugno, secondo la mappa di Assogestioni, la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito è stata positiva per 5,2 miliardi di euro, sospinta dai fondi aperti e in particolare dai fondi azionari. Nuovo record per le masse gestite, che hanno scavalcato la soglia dei 2.500 miliardi di euro.
L’industria del risparmio gestito continua a macinare record, sospinta dal generale miglioramento della fiducia dei consumatori, dalla contestuale ripresa economica e dai mercati finanziari che restano sulla cresta dell’onda. In giugno, seppur con una raccolta in lieve frenata rispetto al ritmo osservato nel mese precedente, il patrimonio gestito ha sfondato per la prima volta il tetto dei 2.500 miliardi di euro, grazie all’effetto combinato – come spiega una nota di Assogestioni - dei flussi e dell’attività di gestione. Per la precisione le masse ammontano a 2.505 miliardi (2.480 miliardi a maggio), con il 51% investito nelle gestioni collettive (1.277 miliardi) e il restante 49% nei mandati (1.228 miliardi).
In giugno sottoscrizioni nette per 5,2 miliardi di euro
Dalla mappa mensile dell’associazione emerge che in giugno le sottoscrizioni nette sono ammontate a 5,18 miliardi di euro, in rallentamento dai 6,78 miliardi del mese precedente. Performance che ha comunque permesso alla raccolta dei primi sei mesi di avvicinare la soglia dei 47 miliardi (46,91 miliardi per la precisione). In linea con quanto segnalato nei mesi precedenti, si conferma il successo delle gestioni collettive (con una raccolta netta pari a 4,7 miliardi contro i 5,2 miliardi di maggio), per un saldo semestrale di 34,12 miliardi.
I fondi aperti tirano la volata
Il ruolo di locomotiva ancora una volta è stato ricoperto dai fondi aperti: in giugno hanno portato a casa sottoscrizioni nette per 4,09 miliardi di euro (+4,9 miliardi in maggio), per un totale da gennaio di 31,77 miliardi. Nello stesso mese si è rafforzato comunque anche l’interesse degli investitori per i fondi chiusi, che hanno archiviato il mese con flussi netti per 606 milioni di euro, più che raddoppiati rispetto ai +292 milioni raccolti in maggio, per un saldo semestrale di 2,35 miliardi di euro.
Attività meno tonica nelle gestioni di portafoglio
Il mese è stato invece più riflessivo in generale per le gestioni di portafoglio, che hanno chiuso giugno con una raccolta netta positiva per soli 481 milioni, a fronte degli 1,58 miliardi di flussi netti registrati in maggio (per un totale da inizio anno di +12,79 miliardi di euro). In questo segmento c’è infatti da segnalare che i mandati istituzionali hanno accusato una raccolta netta negativa per -388 milioni, a fronte dei +549 milioni di maggio (per un saldo gennaio-giugno pari a +7,39 miliardi).
Ancora privilegiati i fondi azionari
Dalla mappa spicca la conferma che i risparmiatori italiani hanno ancora una volta privilegiato i prodotti azionari, che hanno registrato in giugno flussi netti per 2,2 miliardi di euro, poco sopra i +2,12 miliardi registrati in maggio (per una raccolta netta da gennaio pari a 19,33 miliardi). Sempre sostenuto l’interesse anche per i fondi bilanciati, che chiudono il mese con una raccolta netta di 1,96 miliardi (+2,08 miliardi nel mese precedente), per un bilancio semestrale di +10,73 miliardi). Nel frattempo, son cresciuti anche i flussi verso gli obbligazionari, che registrano una raccolta netta positiva per 1,23 miliardi (+927 milioni), che porta il saldo da gennaio a +5,42 miliardi.
Limitano i deflussi i flessibili
Ancora su un terreno negativo, ma nettamente meno rispetto al mese precedente, la raccolta dei fondi flessibili (pari a -67 milioni dopo -150 milioni in maggio, per un totale semestrale di -4,05 miliardi), mentre c’è stata una fuga massiccia dai fondi monetari (pari a -1,2 miliardi dopo -67 milioni di maggio, per un saldo positivo da gennaio ridotto a +569 milioni). Per quanto riguarda la denominazione, i fondi esteri chiudono giugno con una raccolta netta pari a +3,3 miliardi (+4,2 miliardi nel mese precedente), per un totale da inizio anno di +30,3 miliardi. I fondi di diritto italiano registrano invece flussi netti per +771 milioni (+705 milioni in maggio), per un saldo da gennaio pari a +1,5 miliardi.