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Risparmio: maggio positivo per le reti, raccolta a 4,3 miliardi
Raccolta netta positiva a maggio per le reti dei consulenti, il cui numero dei clienti è salito a oltre 4,8 milioni. Le preferenze sono rimaste stabili, con una particolare attenzione verso l’azionario, l’obbligazionario e i fondi flessibili. I fondi bilanciati continuano a registrare riscatti.
Il clima più favorevole respirato sui mercati e il ritorno della fiducia rispetto al quadro macro del nostro Paese hanno fatto da contorno alla brillante performance registrata in maggio dai consulenti finanziari, che chiudono il mese con una raccolta netta positiva pari a 4,3 miliardi di euro. Si consolida così, rilevano in Assoreti, il processo di crescita dei volumi di attività sia rispetto al mese precedente (+3,9% mensile) sia rispetto a quanto realizzato a maggio dello scorso anno (+13,5%). Le strategie degli investitori sono sostanzialmente rimaste stabili, con ancora una particolare preferenza per gli asset rischiosi (l’azionario) e quelli di conserva (l’obbligazionario e i fondi flessibili), e la costante disaffezione per i fondi bilanciati.
Gli investitori concentrati sugli strumenti amministrati
A maggio, secondo l’associazione, trova conferma la prevalenza degli investimenti in strumenti finanziari amministrati sui quali la raccolta netta è pari a 3,6 miliardi. Anche il bilancio osservato complessivamente sui prodotti del risparmio gestito è positivo per 8 milioni. Nel dettaglio, le risorse nette investite coinvolgono in particolare gestioni individuali, unit linked e fondi comuni. Il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi si attesta a 710 milioni, in lieve rialzo dai 511 milioni di aprile (ma sempre molto distante dai 2,89 miliardi dello scorso anno, quando la corsa dell’inflazione aveva gelato le strategie). Il bilancio da gennaio è quindi positivo per 22,3 miliardi e in crescita rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno (+4%).
Nuovo aumento dei clienti
Significativo, a riprova dell’atmosfera costruttiva registrata, è il fatto che nel frattempo anche il numero di clienti ha continuato a crescere, salendo in maggio a oltre 4,8 milioni dai 4,79 milioni del mese precedente (seppur resti ancora in sofferenza rispetto ai circa 4,87 milioni registrati nello stesso periodo del 2022). Particolare soddisfazione per questa performance è espressa da Marco Tofanelli, il segretario generale di Assoreti che, facendo diretto riferimento alla crescita dei clienti e delle risorse affidate, sottolinea come le reti realizzano anche a maggio un risultato consistente, grazie alla consapevolezza sempre più diffusa del valore del servizio di consulenza prestato dagli intermediari associati.
Risparmio gestito, ancora preferiti azionari e bond
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni determina volumi netti positivi per 64 milioni. Le scelte privilegiano i fondi azionari (131 milioni), gli obbligazionari (113 milioni) e quelli flessibili (93 milioni), mentre sui fondi bilanciati si continua a osservare la prevalenza dei riscatti (-289 milioni). Le risorse nette verso le gestioni patrimoniali individuali ammontano a 166 milioni e si concentrano sulle gestioni mobiliari (150 milioni). Il comparto assicurativo segna un saldo negativo per 279 milioni: i deflussi netti riscontrati per i prodotti vita tradizionali (-491 milioni) sono parzialmente compensati dai premi netti su unit linked (189 milioni) e polizze multiramo (24 milioni). La raccolta netta sui prodotti previdenziali è positiva per 57 milioni.
Risparmio amministrato, sempre in auge i titoli di Stato
Di riflesso, il contributo complessivo delle reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si conferma positivo per 322 milioni di euro, valore che si confronta con un dato di sistema negativo per 2,1 miliardi. L’apporto delle reti da gennaio sale così a 2,8 miliardi rispetto a un dato complessivo dell’industria fondi negativo per 2,9 miliardi. Per quanto riguarda il risparmio amministrato, dalla nota di Assoreti emerge che a maggio la raccolta netta realizzata sugli strumenti finanziari amministrati continua a coinvolgere prevalentemente i titoli di Stato (2,5 miliardi) e, a seguire, le obbligazioni corporate (471 milioni). È positivo il bilancio sui certificate (220 milioni) e sui titoli azionari (139 milioni).