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Sostenibilità: gli italiani la vogliono, ma temono l’inflazione

La paura del cambiamento climatico manifestata dagli italiani non basta a far passare scelte che riducano il benessere individuale. In particolare, temono gli effetti inflativi delle politiche green, sul potere di acquisto e sull’economia in generale. Pochi sanno cos’è la sostenibilità.

18/01/2022
consulente incontra una giovane coppia e spiega il prodotto finanziario
Ricerca sulla conoscenza del tema sostenibilità tra i risparmiatori italiani

La sensibilità degli italiani verso i temi ambientali e sociali è fortemente aumentata in questi mesi, sull’esperienza che hanno fatto direttamente con l’avvento della pandemia e sulla scorta dei ripetuti allarmi lanciati nel frattempo dagli esperti. Eppure, pur manifestando preoccupazione (e addirittura paura) del cambiamento climatico, mantengono non pochi dubbi sugli effetti inflativi che rischiano di avere le politiche che perseguono la sostenibilità.

È la fotografia che emerge dall’Osservatorio realizzato dal Censis, in collaborazione con Assogestioni, l’Associazione italiana delle società di gestione del risparmio. La ricerca ha preso in esame anche la conoscenza che hanno gli italiani dei prodotti finanziari Esg, considerati un boost per la transizione ecologica. L’esito è disarmante: una larga maggioranza ne sa ancora poco o nulla.

La paura per il cambiamento climatico è al 79,9%

La ricerca evidenzia alcune contraddizioni del Paese a proposito del suo approccio al problema del cambiamento climatico. Il 79,9% degli italiani manifesta paura, in particolare per l’aumento sopra 1,5 gradi della temperatura della terra. La sensibilità al riguardo è particolarmente elevata (83,8%) nel Nord-Est, mentre con l’82,7% sono le donne quelle a essere più preoccupate. Le incongruenze iniziano con il desiderio di avere sì meno Co2, ma solo a parità di benessere economico. Il 73,9% afferma che, se per bloccare il riscaldamento globale e non inquinare si ricorrerà a soluzioni che faranno aumentare i prezzi di energia, beni e servizi, allora bisognerà cercare altri modi per centrare l’obiettivo: lo pensa il 69,5% di chi risiede nel Nord-Ovest, il 73,9% nel Nord-Est, il 79,4% nel Centro e il 74,1% al Sud.

Prima il benessere individuale, poi meno Co2

Nel ‘giudizio’ finale degli italiani prevalgono infatti le inquietudini legate al potenziale taglio del potere d’acquisto (a causa dell’inflazione) o alla decrescita economica che potrebbero scaturire dall’adozione di politiche sostenibili. In particolare, secondo l’analisi Cesis-Assogestioni, la paura del cambiamento climatico non basta a far passare scelte che riducano il benessere individuale. Se i combustili fossili sono maledetti in via di principio, nel Belpaese tuttavia non piacciono le alternative che generano un’inflazione a trazione green. Del resto, c’è anche da considerare che c’è solo il 44% degli italiani contrario a pratiche che perseguono la sostenibilità che determinino ulteriori iniquità sociali. Dietro questo dato c’è probabilmente il fatto che la transizione appare al momento avvolta nella nebbia.

Pochi sanno cos’è la sostenibilità

Il 74,6% degli italiani ritiene che ci sia troppa confusione sul tema. Se ne parla tanto, ma la moltiplicazione delle informazioni non aiuta a capire. Lo pensa il 72,1% dei residenti nel Nord-Ovest, il 75,7% nel Nord-Est, il 77,2% nel Centro e il 74,5% al Sud. Solo il 26,2% afferma di sapere precisamente cosa si intende per sostenibilità, il 60,8% ne ha una conoscenza per grandi linee e comunque non sarebbe in grado di spiegarlo ad altre persone. Veniamo alla parte che riguarda il risparmio: come uscire dalla contraddizione della paura per il riscaldamento globale, da una parte e per l’inflazione da politiche green dall’altra? Per gli italiani la soluzione passa anche per la finanza. Secondo il 76,6% la finanza giocherà un ruolo importante, perché il collasso ambientale costituirebbe una minaccia per gli stessi investimenti.

Gli strumenti Esg boost della transizione ecologica

Per questo motivo ritengono che siano importanti gli investimenti sostenibili Esg (Environmental, Social and Governance). Ma ancora il 64,4% degli italiani dice di saperne poco o niente al riguardo. Il 63,4% ne ha solo sentito parlare. Tuttavia, orientare una parte dei 1.600 miliardi di euro delle famiglie giacenti sui conti correnti (+5% rispetto al 2020) verso l’acquisto di strumenti Esg sarebbe un boost straordinario per la transizione ecologica. Affinché ciò avvenga, per l’84,6% degli italiani occorre chiarezza e semplicità delle informazioni sugli investimenti di questo tipo in modo da farli apprezzare. Il 72,5% individua nella consulenza finanziaria un attore positivo, che potrebbe promuovere la finanza sostenibile. L’investitore, secondo la ricerca, dai consulenti finanziari si aspetta in particolare informazioni e consigli.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni censis sostenibilità inflazione
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