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Mercati: nel 2022 la chiave di volta sarà l’inflazione
Nel corso di quest'anno la Fed è attesa alzare i tassi quattro volte e altre quattro volte nel 2023. Lo stimano gli esperti, secondo cui la Bce dovrebbe diventare a sua volta più falco da marzo e l’inflazione inglese potrebbe accelerare sensibilmente.
La reazione dei mercati finanziari al nuovo ruolo della Fed, più da falco, è stata piuttosto composta. Prima della riunione del braccio operativo della Banca centrale statunitense gli investitori avevano assunto una posizione all’insegna della prudenza poi, dopo l’annuncio della fine anticipata del tapering e di probabile primo rialzo dei tassi di interesse Usa già a maggio, i rendimenti globali sono rimasti alquanto stabili mentre le Borse hanno puntato al rialzo. La chiave di lettura di questo atteggiamento, secondo Mark Dowding, CIO di BlueBay, risiede nel fatto che adesso per i mercati non ci saranno grandi novità da parte della Fed, almeno fino alla fine del primo trimestre.
Gli investitori punteranno ancora sull’azionario
C’è anche da rilevare che gli asset rischiosi, come i titoli azionari appunto, sono sostenuti dalla liquidità ancora abbondante e dalla scarsa ‘concorrenza’ (i bassi livelli di rendimento) delle obbligazioni a lunga scadenza. Perciò, secondo l’esperto, a meno che questi ultimi non aumentino in modo significativo, è probabile che gli investitori continueranno a puntare sull’azionario, sulla base del fatto che questo fornisce una migliore copertura dall’'inflazione rispetto a quanto possa fare l’obbligazionario, oltre a un potenziale di crescita. Resta comunque l’incognita della variante del virus, Omicron, la cui capacità di diffondersi potrebbe di nuovo mettere in difficoltà l’economia globale.
La politica della Bce cambierà a marzo
L’andamento della nuova variante del virus è guardato da vicino anche dai mercati europei, dove le preoccupazioni degli investitori circa una fine anticipata dell’espansione del bilancio sono state per ora placate dalla decisione della Bce di aumentare il Programma di acquisto di asset (APP). Tuttavia, ha osservato Dowding, i piani dell’Eurotower per ridurre il proprio impegno sul mercato hanno messo sotto pressione gli spread dell’area. L’impennata dei prezzi dell’elettricità sembra suggerire che le pressioni inflative continueranno a crescere nei prossimi mesi e, finché la pandemia non sarà passata, la Bce potrebbe avere margine per adottare un atteggiamento più da falco a marzo, quando rivedrà le previsioni.
L’inflazione inglese potrebbe fare boom
Più critica la posizione del Regno Unito, chiamato a confrontarsi con un’inflazione in forte crescita. Il piccolo ritocco all’insù (il primo dopo oltre 3 anni) praticato dalla BoE (a 0,25% da 0,1%) potrebbe quindi non essere sufficiente. L’esperto si aspetta una svolta decisametne più falco da parte della Banca d’Inghilterra in febbraio, con i tassi che aumenteranno notevolmente nel corso del 2022. Anche perché, spiega, la stima di pochi mesi fa di un’inflazione britannica all’8% potrebbe rivelarsi fin troppo prudente: un forte rincaro dell’elettricità potrebbe aggiungere un altro 3% alle cifre dell’inflazione, mandando i tassi vicino alle due cifre e innescando richieste di aumenti dei salari.
Le previsioni di BlueBay per il 2022
Per il 2022 Dowding si è lanciato in alcune previsioni:
- L’inflazione Usa toccherà il picco a marzo per poi diminuire, ma rimarrà sopra il 3% perché le tensioni nei servizi, di salari e affitti, compenseranno il calo dei prezzi dei beni.
- La Fed alzerà i tassi quattro volte nel corso dell’anno e altre quattro volte nel 2023. I Treasury USA a 10 anni sfonderanno il 2% in primavera.
- La Bce dal prossimo marzo comincerà a diventare più falco e alla fine dell’anno gli spread dell’Eurozona saranno maggiori di quanto fossero all’inizio.
- Le Borse saranno volatili e forniranno rendimenti vicini allo 0%. Anche il credito difficilmente sovraperformerà, a esclusione di alcuni emittenti e settori selezionati.
- Il dollaro potrebbe restare invariato nel primo trimestre, ma con la ripresa della crescita altrove, potremmo assistere a un’inversione di tendenza verso un dollaro forte.
- Entro fine gennaio, i casi da COVID-19 nel Regno Unito e in Europa diminuiranno e saremo effettivamente fuori dalla pandemia nella maggior parte dei Paesi entro Pasqua.