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Usa: come le elezioni possono influenzare le Borse

Mercati azionari Usa volatili in vista delle presidenziali Usa. Questa volatilità tende poi a diminuire se il partito in carica vince le elezioni, mentre aumenta leggermente se perde. La maggior parte delle sconfitte del partito in carica è avvenuta durante o subito dopo periodi di recessione.

29/05/2024
mercato americano
Analisi sull'influenza delle elezioni Usa sul mercato azionario

L’appuntamento cui i mercati stanno guardando con crescente attenzione è quello delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 novembre negli Stati Uniti. La sfida tra il democratico Joe Biden e il repubblicano Donald Trump è molto sentita dagli investitori, che si chiedono se esista una relazione storica tra questa scadenza e la performance del mercato azionario Usa. Un quesito cui ha cercato di rispondere Thomas Poullaouec, head of multi-asset solutions di T. Rowe Price, che ha notato come i rendimenti dell'S&P 500 siano stati leggermente inferiori negli anni delle presidenziali rispetto agli anni privi di elezioni e alla media di lungo periodo degli ultimi 96 anni. Inoltre, questi rendimenti sono stati generalmente più alti nel periodo che precede le elezioni rispetto agli anni non elettorali.

I rendimenti frenano dopo la tornata elettorale

Tuttavia, passate le elezioni, i rendimenti delle Borse (a 1, 6 e 12 mesi) sono stati molto inferiori rispetto ai corrispondenti anni senza presidenziali. L’inquilino della Casa Bianca eletto ha avuto una forte influenza sul trend delle Borse? Forse, secondo Poullaouec, il mercato dava per scontate le promesse fatte in campagna elettorale ed è rimasto deluso da ciò che si è verificato nei 12 mesi successivi. Allargando l’analisi al di là delle elezioni e dell'andamento storico delle Borse, emerge un'altra possibile spiegazione delle performance deboli. Per quanto riguarda l'economia, i Presidenti hanno avuto poca fortuna durante il loro primo anno di mandato: più della metà (54%) dei periodi di 12 mesi successivi alle 24 elezioni (dal 1927) che rientrano nello studio si è sovrapposta a una recessione ufficiale negli Usa.

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La volatilità aumenta nei mesi che precedono il voto

Insomma, questo tasso di recessioni è stato significativamente più alto rispetto a quanto registrato in media negli altri anni del mandato presidenziale: per la precisione 29% per il secondo anno di mandato, 17% nel terzo anno e 25% nell'anno delle elezioni. In altre parole, stima l’esperto, la Borsa potrebbe aver anticipato o reagito all'indebolimento delle condizioni macro in prossimità della fine dell'anno elettorale presidenziale, considerata la maggiore probabilità di una recessione nei 12 mesi successivi. La volatilità del mercato azionario è stata mediamente più alta prima delle elezioni e più bassa dopo, con picchi significativi nel mese e nei tre mesi precedenti il voto, specialmente quando il partito in carica ha perso. E veniamo a come le condizioni economiche possono influenzare notevolmente il risultato elettorale. 

Il partito in carica e le recessioni

La storia ci dice che la maggior parte delle sconfitte del partito in carica si è verificata proprio durante periodi di recessione o nei 12 mesi successivi a una recessione. Un'analisi più attenta, seppur su un campione ristretto, suggerisce che il quadro macro ha giocato un ruolo fondamentale nella possibilità del partito alla Casa Bianca di vedersi confermare il mandato. Solo una volta il partito in carica ha vinto quando le elezioni si sono svolte in un anno di recessione: nel 1948, quando la recessione iniziò a novembre. In oltre il 70% delle sconfitte elettorali del partito in carica, l'economia era stata in recessione quell'anno o vi era entrata nei 12 mesi successivi. Se la storia delle sconfitte del partito in carica è indicativa, si può desumere che gli elettori sono stati particolarmente attenti alla debolezza economica.

Guardare più ai fondamentali che al possibile risultato elettorale

La performance del mercato azionario, avendo come riferimento l’indice S&P 500, tende a essere più debole prima delle elezioni presidenziali quando il partito in carica sembra destinato a perdere, probabilmente – secondo l’esperto - a causa della maggiore incidenza delle recessioni in tali periodi. La volatilità del mercato è mediamente più alta prima e subito dopo le elezioni se il partito in carica non mantiene la presidenza, a causa dell'incertezza politica. Al contrario, se il partito in carica vince, la volatilità diminuisce prima delle elezioni e aumenta leggermente dopo. Complessivamente, i rendimenti medi dell'S&P 500 sono inferiori negli anni delle elezioni presidenziali rispetto agli altri anni, e le condizioni economiche influenzano significativamente l'andamento dei mercati e le elezioni stesse.

In sintesi, secondo il consiglio di Poullaouec, sebbene esistano correlazioni tra le elezioni e la performance delle Borse, le decisioni di investimento dovrebbero basarsi su fondamentali a lungo termine piuttosto che su risultati politici a breve termine.

A cura di: Fernando Mancini

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