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Wall Street: small cap, via d’accesso all’economia Usa
Le small cap Usa, secondo gli esperti, offrono una maggiore diversificazione delle large cap, vantano un’esposizione più diretta all’economia interna, attualmente più in salute a livello globale, sono meglio posizionate per beneficiare dei nuovi trend e sono più refrattarie agli shock esterni.
Dall’inizio del secolo gli investitori hanno potuto mettere nei loro portafogli l’economia statunitense a buon mercato. E oggi questo sconto è ancora più interessante. Infatti, secondo Bob Kaynor, head of Us small & midcap equities di Schroders, raramente in passato le aziende d’oltreoceano a bassa capitalizzazione (small cap) hanno presentato livelli di entrata così convenienti rispetto alle aziende di grandi dimensioni (large cap). In particolare, queste imprese di piccola dimensione stanno scontando diverse cattive notizie e – di riflesso – per la prima volta da anni, scambiano a valutazioni simili a quelle dei mercati mondiali. In pratica, per l’esperto, rappresentano una via d’accesso agevolata all’economia Usa.
Le analogie con il recente passato
La storia rafforza questa tesi. L’ultima volta che i prezzi relativi sono stati così convenienti e il sentiment così basso, c’è stato un periodo eccezionale di rendimenti assoluti e relativi per le small e le midcap. Nei sette anni successivi al picco di mercato del marzo 2000 le small cap sono cresciute di oltre il 70%, rispetto a un rialzo inferiore al 10% delle large cap. Questa sovra-performance si è verificata in periodi in cui i tassi d’interesse e l’economia erano sia in aumento sia in diminuzione, il che suggerisce che la sovra-performance può verificarsi in diversi contesti economici. I trend passati non sono ovviamente una guida per il futuro ma, osserva Kaynor, bisogna riconoscere che ci sono molte analogie col contesto attuale.
L’esposizione diversificata
Le small cap e le mid cap sono interessanti anche per l’esposizione diversificata che offrono, un aspetto oggi ancor più rilevante considerata la grande concentrazione e l’alta volatilità del mercato. L’S&P 500, per esempio, è diventato sempre più concentrato in poche società tecnologiche mega-cap. Di fatto, solo una minima parte dei titoli Usa ha raggiunto un prezzo così elevato da superare il valore di interi mercati. Lo scorso agosto, i titoli ‘Super-7’ (Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta) rappresentavano una parte maggiore dell’indice globale MSCI ACWI che l’insieme dei mercati di Francia, Cina, Regno Unito e Giappone. Le small cap Usa, quindi, offrono un’esposizione molto più diversificata all’economia d’oltreoceano e anche con un diverso profilo di rischio.
In pole position per sfruttare i nuovi trend
Le imprese statunitensi più piccole e orientate al mercato interno sono spesso, secondo Kaynor, meglio posizionate per beneficiare dei nuovi trend dell’economia. Sebbene i consumatori statunitensi continuino a resistere, la loro spesa si sta infatti spostando dai beni ai servizi. L’economia dei beni è rimasta solida durante la pandemia, mentre quella relativa ai servizi si è arrestata. Questa premessa per arrivare al fatto che gli utili delle società più piccole sono molto orientati ai servizi, il che dovrebbe favorire ulteriormente una crescita relativa dei loro profitti. Un’altra tendenza evidente prima della crisi del Covid-19, ma che da allora ha visto un’accelerazione, è l’aumento registrato negli Usa della spesa in conto capitale.
Normative e capex a favore
Nel frattempo, è in atto un’importante iniziativa di riallocazione delle supply chain, mentre la globalizzazione sta prendendo appeal. L’Amministrazione Usa, al riguardo, sta fornendo ampi incentivi per promuovere una maggiore produzione nazionale, sanciti da leggi come il Chips and Science Act e l’Inflation Reduction Act del 2022. Ulteriori vantaggi li offre il disegno di legge sulle infrastrutture del 2021. Altri fattori che sostengono il capex sono gli sforzi per ridurre le emissioni e la necessità di spendere in automazione per mitigare la carenza di manodopera. Bisogna sapere che, oltreoceano, la crescita delle vendite delle imprese più piccole è altamente correlata alla crescita del capex. Ciò riflette l’orientamento prevalentemente domestico delle small cap rispetto alle large cap.
Small cap Usa grandi per gli standard internazionali
Senza contare che l’esposizione domestica isola questo tipo di società dal rischio di convertire i rendimenti non statunitensi in dollari e le rende più refrattarie a eventuali shock esterni. C’è un ultimo fattore che, spesso, viene sottovalutato: le dimensioni delle small cap d’oltreoceano. Come ricorda Kaynor, date le dimensioni dell’economia statunitense, anche le piccole società Usa sono grandi per gli standard internazionali. Questo è un fattore importante in un momento in cui gli investitori stanno riscoprendo il rischio, mentre la liquidità si restringe a causa dell’aumento dei tassi. Con valutazioni di mercato che possono raggiungere i 20 miliardi di dollari, le small cap e le mid cap Usa sono un’asset class ben negoziata e liquida, quindi ricca di opportunità.