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Volatili ma performanti
La maggior parte dei titoli best performers europei del primo semestre dell’anno appartengono ai settori mining e metalli preziosi.
Fresnillo, Anglo American e Rangold Resources. Questo è l’ordine delle società che occupano il podio dello Stoxx 600, indice azionario di riferimento per il mercato continentale. Con rivalutazioni year to date (al 30 giugno) rispettivamente del 167%, 155% e 121%, questi tre titoli stanno registrando un andamento decisamente controcorrente rispetto a quello seguito dall’indicatore di cui fanno parte.
Le ragioni che supportano la presenza di questi titoli sul podio delle Borse del Vecchio Continente sono diverse. Anglo American basa il suo business sull’estrazione di minerali come il ferro, il manganese e il nickel. Fresnillo e Rangold Resources concentrano le rispettive attività sui metalli preziosi, in particolare oro e argento.
Le mining companies stanno traendo beneficio dai bassi livelli dei prezzi toccati dal comparto nei mesi precedenti e dall’inversione del sentiment – diffusosi negli ultimi anni - caratterizzato da una forte avversione all’investimento in questi titoli.
Nel caso delle società specializzate nel business dei metalli preziosi, la sostenibilità del rialzo sembra fortemente legata allo status quo dell’incertezza e volatilità che permea l’andamento dei listini azionari da qualche trimestre a questa parte. Dall’inizio del 2016 al 30 giugno. La rivalutazione dell’oncia d’oro ha raggiunto il 27% (e le attese formulate dagli esperti puntano verso una quotazione vicina ai 1.400 usd l’oncia rispetto ai circa 1.351 attuali).
Un altro fattore di stimolo potrebbe arrivare da un’accelerazione dell’inflazione statunitense e dalla lentezza del processo di normalizzazione dei tassi d’interesse avviato dalla Federal Reserve.
I rialzi straordinari accumulati dai settori mining e metalli preziosi sono nettamente superiori a quelli registrati da tutti gli altri comparti produttivi che fanno parte dei principali indici azionari europei. L’insieme dei comparti riconducibili al business delle commodities registra un rialzo da inizio anno del 22,33%, lasciando a considerevole distanza la performance messa a segno dai titoli petroliferi e del gas (secondi per performance con un +10,20%).
Nove dei primi dieci best performers europei del primo semestre del 2016 fanno parte dei settori mining e materials. Tra i giganti in evidenza troviamo Glencore (+79%) e ArcelorMittal (+48%). Gli scenari di medio termine per le quotazioni dei titoli appartenenti a questi settori vedono, come sempre, la presenza di forze contrapposte. A supporto di successive rivalutazioni giocano la forza del dollaro Usa e il trend ascendente del prezzo delle materie prime, dei minerali e dei metalli preziosi. A sfavore gioca la riduzione (del 42%) operata, fin dal 2011, degli investimenti effettuati da queste società. Un dato che potrebbe penalizzare la loro performance nel lungo termine.