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Fondi, flessione sotto l’ombrellone
A giugno la raccolta del risparmio gestito è finita in rosso dopo 28 mesi ininterrotti con il segno più a causa di un saldo di -5,5 miliardi di euro.
Il nervosismo sui mercati provocato prima dalle attese per il referendum sulla Brexit, poi dall’esito delle stesso, ha senza dubbio impattato negativamente sul dato, ma a onore del vero va sottolineato che anche i dati negativi di due gruppi: Generali che ha registrato deflussi netti per 4,5 (di cui 3,9 dai fondi aperti) miliardi, a causa di operazioni infragruppo, e Credit Suisse Italia, che ha segnato un rosso da 3,7 miliardi. In ogni caso, al di là dei singoli casi appare chiaro che sono lontani i risultati record raggiunti lo scorso anno sul fronte della raccolta netta.
In ogni caso, l’industria dei fondi, da gennaio a giugno, in base alla mappa mensile di Assogestioni, ha archiviato comunque un risultato ampiamente positivo con gli afflussi che si sono attestati a 27,59 miliardi di euro, seppur in netto rallentamento (-70%) rispetto ai 95,54 miliardi messi a segno nel primo semestre 2015.
Nel dettaglio, a fine giugno il patrimonio gestito totale delle società di gestione aderenti Ad Assogestioni risulta pari a 1,867 miliardi, poco sotto il massimo storico toccato a maggio (1,871 miliardi).
Al risultato del semestre hanno contribuito sia le gestioni collettive (+11,72 miliardi) sia le gestioni di portafoglio (+15,87 miliardi). Il patrimonio gestito dall’industria è pari a 1.867 miliardi di euro. Il 52% delle masse, pari a circa 971 miliardi, è rappresentato dalle gestioni di portafoglio, mentre il 48%, 896 miliardi, è investito nelle gestioni collettive.
Focalizzandoci sui numeri complessivi di giugno, se i fondi aperti hanno registrato una raccolta negativa per 3,1 miliardi, non hanno certo fatto meglio le gestioni di portafoglio (-2,4 miliardi).
Tra i fondi aperti, i prodotti che dall’inizio del 2016 hanno avuto il maggior appeal tra i sottoscrittori si segnalano i fondi flessibili (+9,1 miliardi, gli obbligazionari (+1,92 miliardi), i bilanciati (+1,24 miliardi) e i monetari (+524 milioni).
Riguardo al “passaporto dei fondi”, se i prodotti di diritto italiano hanno registrato una raccolta positiva per 558 milioni, gli strumenti di diritto estero hanno lasciato sul terreno ben 3,6 miliardi.
Dal punto di vista delle singole società, è il gruppo Generali a vantare la quota percentuale più alta di patrimonio gestito: 25,6%, equivalente ad asset per 464.731 milioni di euro, seguita dal gruppo Intesa Sanpaolo, 19,7% del patrimonio gestito totale, (357.572 milioni di euro). A chiudere il podio c’è Pioneer Investments (gruppo UniCredit), che si ritaglia il 7,9% degli asset in gestione (143.197 milioni di euro).