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Investire in fondi monetari
Un fondo monetario è un tipo di fondo che per legge deve investire in valori a rischio basso (provvisti di un elevato merito creditizio) e a breve scadenza (normalmente inferiore ad un anno).
Gli investimenti realizzati da questi fondi si focalizzano su strumenti molto conservativi e liquidi come certificati di deposito, carta commerciale, titoli di stato e altri valori caratterizzati da liquidità elevata e basso rischio. Si tratta di una tipologia di fondi indicata per gli investitori conservatori e coloro che non vogliono accollarsi rischi elevati sui mercati finanziari. Sono anche adeguati per affrontare momenti di incertezza e come rifugio temporaneo nelle fasi di instabilità dei mercati.
Un fondo orientato al breve termine ospita solitamente titoli con durate inferiori ai due anni, mentre un monetario puro si concentra su scadenze inferiori ai dodici mesi e, nella maggior parte dei casi, inferiori ai sei mesi.
Un rischio che assumiamo nel momento in cui decidiamo di investire in fondi monetari è legato all’inflazione. Dato che i fondi monetari sono considerati più sicuri di altri, i rendimenti conseguiti da questi strumenti tendono ad essere inferiori a quelli ottenuti nel lungo termine da quelli che presentano rischi più elevati. In periodi di tempo molto lunghi, l’inflazione può mangiarsi i rendimenti.
Quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili per i fondi monetari, caratterizzati sia da tassi di interesse, fissati dalle Banche Centrali, talmente bassi da rendere molto limitati i rendimenti offerti da questi fondi, sia dalla concorrenza esercitata dai conti deposito.
Alcuni dei fattori che condizionano l’industria dei fondi monetari sono : a) la volatilità dei mercati del credito, b) l’incertezza relativa alle crisi dei governi dell’eurozona, c) i tassi di interesse ai minimi storici o l’assenza di offerta di titoli. Le attese confermano che i tassi dovrebbero restare su livelli eccezionalmente bassi nei prossimi mesi.
I gestori di questi fondi devono mantenere elevati livelli di liquidità e gestire i portafogli in modo tale da far fronte al deterioramento del credito e/o alla volatilità del mercato.
Il comparto dei fondi monetari trarrà beneficio dalla stabilizzazione del mercato del credito. Nel medio-lungo termine, questi strumenti dovrebbero beneficiare dell’incremento dei rendimenti che dovrebbe derivare dall'avvio del tapering da parte delle Banche centrali.
Al contrario, se si materializzerà uno scenario di tipo double dip, caratterizzato da un deterioramento del credito, o l'avvio di un'altra crisi dell’Eurozona, questi fondi sarebbero danneggiati dalla potenziale permanenza dei tassi d'interesse sui livelli imposti dal considerevole taglio del costo del denaro applicato dalle Banche centrali dei principali paesi industrializzati.
Per quanto riguarda i fondi monetari europei, le attese per i prossimi trimestri si concentrano sul mantenimento di una quota elevata di liquidità all’interno dei portafogli, per poter far fronte al rischio di un rallentamento della crescita globale. Di conseguenza, la liquidità giornaliera e settimanale continuerà a mantenersi su livelli elevati, con il 30% delle emissioni in overnight e il 40% aventi scadenze inferiori ai 7 giorni.