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Fondi per seguire il cambiamento globale
Cresce l’offerta di strumenti che cercano di trarre vantaggio dall’individuazione di tematiche che dovrebbero essere in grado di cambiare lo scenario socio-economico globale nel lungo termine.
Negli ultimi anni l’industria del risparmio gestito è stata interessata dallo sviluppo di metodi gestionali che puntano a trarre beneficio dai grandi trend che permeano l’evoluzione del contesto socio-economico globale. L’idea alla base della formulazione di questi strumenti è la capacità di identificare con un buon margine di anticipo le tendenze che saranno le principali beneficiarie di un incremento della domanda, di un’offerta limitata o di cambiamenti normativi favorevoli.
Di seguito alcuni dei temi che destano l’interesse di un numero crescente di gestori ed investitori: agricoltura (a causa della crescita demografica nei paesi emergenti), infrastrutture (che beneficiano di tassi di crescita stabili e costanti), acqua (bene di prima necessità dalla disponibilità limitata), cure sanitarie e nuovi farmaci (temi legati all’invecchiamento della popolazione nei paesi industrializzati), tecnologia (sostenuta dalla continua diffusione della società dell’informazione), materie prime (a causa delle ipotesi sullo stress nel rapporto domanda/offerta), metalli preziosi (non sono pochi coloro che vedono uno scenario di incertezza economica e volatilità sui mercati per un lungo periodo di tempo).
Questo sviluppo ha seguito almeno due direttrici. La prima è rappresentata dai gestori di fondi azionari globali e da quelli focalizzati su un ambito geografico più limitato come una regione o un paese che, nell’ambito della definizione del proprio processo di investimento, realizzano un’analisi macro (top down) per cercare di identificare trend, temi e società in grado di trarre i maggiori benefici. Pertanto, non si tratta solo di analizzare le società nel dettaglio, indipendentemente dalle tendenze, per focalizzarsi soltanto su quelle che rispettano a pieno i criteri di valutazione prestabiliti.
La seconda direttrice di questo sviluppo è rappresentata dal lancio di fondi settoriali che cercano di realizzare performance nel lungo termine attraverso l’investimento in singoli temi. Esistono società di gestione specializzate nell’incubazione di nuove tematiche e nel lancio di nuovi fondi che consentono all’investitore di realizzare una profonda diversificazione del proprio portafoglio. Il risultato è che attualmente esiste una grande quantità di fondi tematici a disposizione dei sottoscrittori. Il fattore novità – attraente e di facile comprensione- e le buone performance conseguite nei primi mesi di vita di questi strumenti, hanno permesso a questa tipologia di fondi di calamitare un elevato patrimonio.
Il dubbio legittimo dell’investitore consiste nel capire se lo sviluppo di questi prodotti rappresenta l’ennesima moda passeggera –alimentata da un abile politica di marketing- o una reale opportunità offerta dal mondo degli strumenti finanziari. Per cercare di rispondere a questa domanda è opportuno analizzare alcune caratteristiche e i potenziali benefici e rischi ascrivibili a questi prodotti.
La maggior parte di questi fondi sono obbligati ad investire in società con un livello di capitalizzazione medio-piccolo. Di conseguenza, il valore della quota del fondo risente di una maggiore volatilità media rispetto ai fondi che focalizzano l’attenzione sui titoli ad elevata capitalizzazione. Pertanto, il potenziale sottoscrittore deve mettere in conto una maggiore probabilità di assistere a saliscendi del valore della quota. La concentrazione del portafoglio sulle mid e small cap si traduce anche nella necessità di prestare maggiore attenzione ai problemi di liquidità che potrebbero coinvolgere il fondo nei momenti di stress dei mercati.
In alcuni casi, in ragione del tema preso in considerazione, l’universo delle società a disposizione del gestore può essere limitato. Questa variabile, sommata al fatto che le società operanti nello stesso comparto possono seguire un andamento similare, significa correre il rischio di conseguire risultati poco o per nulla in linea con quella registrati dai mercati. Si tratta di un rischio che, tuttavia, a volte può trasformarsi anche nel vantaggio di poter disporre di un livello di diversificazione più ampio rispetto alla media dei portafogli.