- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
La Bce esclude tassi negativi
La Banca Centrale Europea ha scartato nella riunione di ieri quella che poteva essere la sua –potenziale- più controversa decisione: far scivolare i tassi d’interesse in territorio negativo e mettere paura alle banche
In occasione delle riunioni precedenti, l’entità presieduta da Draghi aveva indicato che il costo del denaro si sarebbe mantenuto sui livelli attuali o, se necessario, su livelli anche più bassi, per un periodo di tempo ancora lungo. Questa volta –nel linguaggio della Bce- scompare il riferimento a ‘su livelli più bassi’ e si indica semplicemente che ‘si manterranno ai livelli attuali per un periodo lungo’.La ripresa dell’inflazione e, in generale, dell’economia europea, consentono alla Bce di scartare l’ipotesi ‘tassi negativi’ e fanno ipotizzare al mercato che la permanenza dei tassi di riferimento sui livelli attuali si prolungherà fino a settembre 2018.
Timothy Graf, responsabile della strategia macro di State Street Global Markets, e Antoine Lesné, responsabile EMEA della strategia di SPDR ETFs (State Street Global Advisors), hanno così commentato:
Secondo Graf, "Le osservazioni di oggi del presidente della BCE Draghi hanno destato poche sorprese. Il trend dei dati europei è stato chiaramente positivo quest'anno e dovrebbe sostenere la moneta unica e gli asset rischiosi europei nella seconda metà del 2017. Tuttavia, con i tassi d'inflazione nominale che stanno invertendo la rotta e l'inflazione core ancora modesta, la Banca Centrale non ha fretta di modificare la propria posizione accomodante. Gli annunci di oggi soddisfano in gran parte le aspettative, quindi la recente forza dell'euro riuscirà probabilmente ad essere mantenuta; tuttavia, dato che la tendenza al rialzo dell'euro incorporata nel consensus nelle ultime settimane, è probabile che sia necessario tornare verso un'inflazione più elevata per accrescere i guadagni".
Lesné ha affermato "Non abbiamo assistito a nessuna sorpresa. Le osservazioni del presidente della BCE Draghi hanno evidenziato il trend ottimistico dei dati europei. Questa è stata chiaramente una sorpresa positiva quest'anno e dovrebbe sostenere gli asset rischiosi europei nella seconda metà del 2017, qualora l'agenda politica non dovesse sorprendere in negativo. Tuttavia i tassi d'inflazione headlinehanno cominciato a invertire la loro tendenza a maggio e l'inflazione core continua ad oscillare intorno all'1%. La BCE non avrà fretta di modificare la sua posizione accomodante. La guidance odierna può essere vista come più equilibrata e in gran parte risponde alle aspettative. La performance positiva degli asset rischiosi denominati in euro potrebbe continuare finché non si arriverà a parlare a voce alta di politica monetaria restrittiva".
Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda, ha affermato che Il permanere dell'inflazione a livelli bassi resta la principale insoddisfazione della Bce che la prevede stabile nei prossimi mesi e in rialzo graduale solo nel medio termine. Secondo la Bce il recente temporaneo aumento e la successiva revisione al ribasso sono legate esclusivamente a cibo ed energia mentre la componente base resta bassa senza trend convincenti di ripresa ma neanche rischi estremi di deflazione, tanto che la stessa Bce ha ritenuto di poter modificare la forward guidance del comunicato.
Anche in questa occasione, ha aggiunto Vailati, Draghi si è dimostrato un abile diplomatico. Ha dato un contentino ai "falchi" con la forward guidance ma ha lasciato tutto invariato e la porta aperta alle "colombe". Ha trasmesso fiducia ai mercati sulla crescita, cercando però di evitare che questo si traducesse in eccessivo apprezzamento dell'euro con l'enfasi della permanenza nei mercati della Bce. Di conseguenza, il meeting di eri non dovrebbe modificare i trend in corso sui mercati.