- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Cresce la fiducia dei consumatori
L’Istat ha appena pubblicato un report che indica che a giugno l'indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato di un punto percentuale passando da 105,4 a 106,4 mentre quello composito delle imprese ha registrato uno sviluppo, seppur lieve, passando da 106,2 a 106,4.
La diffusione del recupero del clima di fiducia dei consumatori si estende a tutte le componenti, ma con intensità diverse: il clima economico e il clima futuro registrano un incremento più marcato passando, rispettivamente, da 122,0 a 123,6 e da 106,6 a 107,6; il clima personale aumenta da 100,2 a 100,9 e quello corrente passa da 105,2 a 105,7.
I giudizi e le aspettative dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese migliorano mentre continuano ad aumentare, per il terzo mese consecutivo, le aspettative sulla disoccupazione. Per quanto riguarda le opinioni sull'andamento dei prezzi al consumo, si rileva un deciso aumento sia della quota di individui che ritengono i prezzi aumentati negli ultimi 12 mesi sia di quella di coloro che si aspettano un incremento nel 2018.
Con riferimento alle imprese, nel mese di giugno il clima di fiducia è cresciuto da 106,9 a 107,3 nel settore manifatturiero e da 128,1 a 129,8 nelle costruzioni; per quanto riguarda i servizi, il valore dell'indice si attesta a quota 106,0 da 105,6. In controtendenza solo il settore del commercio al dettaglio dove l'indice diminuisce da 111,1 a 108,9.
Per quanto riguarda le componenti del clima di fiducia, nel comparto manifatturiero si evidenzia un miglioramento dei giudizi sugli ordini mentre si registra un lieve calo delle attese sulla produzione; le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo. Nel settore delle costruzioni, i giudizi sugli ordini migliorano e le aspettative sull'occupazione sono in diminuzione.
Nei servizi, aumentano le aspettative sugli ordini e i giudizi sull'andamento degli affari sono in deciso miglioramento. Invece, i giudizi sugli ordini sono in peggioramento. Nel commercio al dettaglio si registra una diminuzione del saldo relativo alle vendite correnti e aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future; le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo.
Cresce l’occupazione
L'Istat, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'Inps e l'Inail hanno inoltre pubblicato la terza Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell'occupazione che si riferisce al primo trimestre 2017. In questo periodo è proseguita la tendenza all'aumento dell'occupazione su base annua e in termini congiunturali.
Le dinamiche del mercato del lavoro si sono sviluppate in un contesto di significativa crescita del prodotto interno lordo, che ha segnato un aumento congiunturale dello 0,4% e un tasso di crescita tendenziale dell'1,2%; l'input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) mostra una dinamica più lenta di quella del Pil (+0,2% sotto il profilo congiunturale e +0,8% in termini tendenziali) segnalando una tendenza alla crescita della produttività del lavoro.
Il tasso di occupazione destagionalizzato è stato pari al 57,6%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Considerando l'ultimo decennio (2008-2017), il tasso recupera oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%), ma è ancora distante di oltre un punto da quello massimo registrato nel secondo trimestre del 2008 (58,8%).