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Azioni value e America Latina per seguire gli Em
Le azioni value dei paesi emergenti tendono a sovraperformare quando la crescita reale supera quella dei paesi sviluppati. Il differenziale di performance tra azioni value e growth segue con costanza l’andamento del differenziale del tasso di crescita reale tra paesi in via di sviluppo e paesi sviluppati.
L’aumento nel differenziale del PIL nel 2017 non è stato ancora seguito e raggiunto dalla ripresa delle azioni value dei paesi emergenti. Due fattori potrebbero essere in gioco: da un lato la possibilità che gli investitori rimangano scettici sulle prospettive di crescita del PIL dei paesi emergenti, dall’altro la possibilità che la fiducia degli investitori nei titoli tecnologici stia ancora supportando le valutazioni dei titoli growth in questi paesi. Il team di Pictet pensa che questo stia per cambiare, dal momento che la crescita attesa del PIL dei paesi emergenti è forte e in miglioramento, come precedentemente discusso. Questo accade in un momento in cui le valutazioni delle azioni growth dei paesi emergenti sembrano più che mai eccessive.
Il 2018 potrebbe rivelarsi un'altra probabile buona annata per gli investimenti nei mercati emergenti. Secondo il team i fattori chiave che sosterranno la crescita nei mercati emergenti nel 2018 saranno: 1) il commercio mondiale, spinto da una ripresa del ciclo degli investimenti. Le economie più aperte dovrebbero beneficiarne.2) Politica monetaria: accomodante in molti mercati emergenti. 3) I prezzi dell’energia: supportati da una ripresa globale sincronizzata. Dovrebbero beneficiarne i paesi esportatori di commodity.
Il trend più evidente sarà la ripresa dell’America Latina, che potrebbe mettere a segno il balzo più grande. In particolare, la sua più grande economia, il Brasile, esce da una severa recessione, e dovrebbe vedere il più grande miglioramento nel tasso di crescita (da 0,6% del 2017 al 2,6%). Anche Perù, Cile, Colombia, Messico e Argentina dovrebbero tutte registrare incrementi nella crescita del loro PIL reale.
La crescita appare meno forte nei mercati dell’est asiatico. Si stima un rallentamento della crescita reale è al 2,9% nel 2018 dal 3,4% del 2017, con la Turchia nella posizione di maggiore difficoltà. Le prospettive dell’Asia escluso Giappone sono a metà strada. La crescita dell’India dovrebbe salire da 6,3% a 7,5%, ma anche l’inflazione è in crescita. Gli altri mercati in quest’area vedranno verosimilmente profili di crescita bassa o piatta. In particolare, la crescita della Cina, è prevista in rallentamento da 6,8% a 6,6%.
L'altra faccia della medaglia è rappresentata dall'inflazione Nel complesso il tasso di inflazione arriverà al 3,5%, dal 3,3% del 2017. Questo livello è il risultato di differenze marcate tra i paesi produttori, dove è lecito attendersi l’insorgenza di pressioni inflazionistiche, e i paesi esportatori dove invece l’inflazione diminuirà, passando da 7,2% a 5,9%.
A livello di paese, è l’India l’economia dove il team di Pictet si aspetta che l’inflazione cresca di più (da 3,5% a 5,3%). Questo in qualche modo ottempera l’ottimismo circa le prospettive di crescita reali del paese . Al contrario, l’Argentina è il paese dove potrebbe trovare spazio la maggiore contrazione dell’inflazione, passando infatti dal livello molto alto del 24% nel 2017 al 18% del 2018.