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Borse dei Paesi emergenti: le opportunità del 2025

La crescita attesa dei Paesi emergenti rimane interessante, soprattutto se gli Usa raggiungeranno buone intese commerciali, benché ci siano timori legati alla politica dei dazi di Trump. Dubbi che pesano sulla Cina, la cui crescita rischia di ridursi molto con impatti sui Paesi emergenti vicini.

10/01/2025
grafico con dati al rialzo e pile di monete
Analisi sulle prospettive dei mercati emergenti nel 2025

L'orizzonte dei Paesi emergenti è sereno: molti di loro - rileva Anisha A. Goodly, managing director, emerging markets-portfolio specialist di TCW - stanno proseguendo il percorso verso target di crescita e inflazione stabili nel lungo periodo. A dare una mano ha contribuito l’inizio dell’allentamento monetario della Fed che ha supportato gli asset rischiosi, anche se sullo sfondo c’è la minaccia di un rallentamento macro Usa e, di riflesso, i modi con cui risponderà la Fed. Comunque sia, le Borse dei Paesi emergenti possono beneficiare di solidi fondamentali economici interni, con una crescita che continua a essere robusta e che probabilmente supererà quella dei Paesi sviluppati nel corso del 2025.

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Buoni presupposti per le Borse emergenti nel 2025

Può distrarre il rallentamento della crescita della Cina, ma non bisogna dimenticare che altre grandi economie come l’India e il Brasile stanno superando le attese. Nel mentre, sta generalmente diminuendo l’inflazione nei Paesi emergenti, grazie alla frenata della Cina e ai prezzi del greggio ancora piuttosto contenuti. In definitiva, ci sono tutti i presupposti perché le Borse emergenti nel nuovo anno possano performare bene. D’altronde, il 2024 è stato un anno positivo per le azioni dei mercati emergenti, con Taiwan e India che hanno registrato ottimi risultati, supportate da settori come la tecnologia e l’IA. Anche la Cina ha alla fine visto un rally a sorpresa, grazie ai recenti stimoli economici.

Nelle Borse emergenti quotazioni con forti sconti

Pur in un contesto incerto, caratterizzato da timori sui tassi Usa e dall’andamento dell’economia globale, i Paesi emergenti mostrano solidità. Ma, per Laurence Bensafi, deputy head of RBC emerging market equities di RBC BlueBay, l’elezione di Donald Trump porta incertezze, in particolare a causa delle minacce di alzare i dazi, soprattutto verso la Cina, con potenziali impatti su molti Paesi emergenti. Tuttavia, sottolinea, le azioni emergenti sono già scambiate con forti sconti rispetto ai Paesi sviluppati e questo crea opportunità di valore. Si spera che, attraverso negoziati, gli Usa possano arrivare a un accordo con la Cina e altri Paesi favorendo la ripresa, in particolare in Paesi come Cina e Messico.

L’aumento dei dazi alla Cina peserà a livello globale

L’introduzione di dazi elevati avrà un impatto molto negativo sull’economia globale, con effetti soprattutto per la Cina, che potrebbe vedere la sua crescita ridursi drasticamente nei prossimi anni. Se le tariffe sui beni cinesi dovessero salire (si parla del 60%), la Cina potrebbe subire anche una riduzione dell’export. Questo, a sua volta, si ripercuoterebbe su molti Paesi emergenti vicini, soprattutto del sud-est asiatico, che dipendono molto dal commercio cinese. Altri Paesi, come quelli dell’America Latina, potrebbero risentire di tassi Usa alti, che potrebbero durare più a lungo del previsto, creando difficoltà aggiuntive, soprattutto per i Paesi che già faticano a sostenere il peso dei debiti.

Trump è comunque un abile negoziatore

Nonostante queste sfide - secondo Goodly - ci sono buone opportunità di investimenti nei Paesi emergenti: infatti i titoli di queste regioni sono scambiati a prezzi molto più bassi rispetto ai Paesi sviluppati, rendendoli un'opzione interessante per chi investe a lungo termine. In sostanza, i Paesi emergenti sono più economici rispetto a quelli avanzati, il che potrebbe portare a rendimenti più alti se il quadro globale dovesse stabilizzarsi. Trump è noto per essere un abile negoziatore e, sebbene le stime iniziali siano caratterizzate da incertezze, è possibile che con la diplomazia il quadro migliori. Infatti, gli Usa potrebbero raggiungere intese commerciali con vari Paesi, Cina inclusa, come visto in passato.

Il Messico è sotto osservazione

La speranza, per l’esperta di RBC BlueBay, è che tramite negoziati si possa arrivare a una soluzione dei conflitti commerciali, migliorando l’economia complessiva. La Cina, ad esempio, potrebbe continuare a stimolare la propria, portando avanti misure per favorire il consumo interno, il che potrebbe contribuire ad accelerare la propria crescita. Anche il Messico, che risente molto delle dinamiche politiche interne e dei cambiamenti Usa, potrebbe avviare negoziati bilaterali tra i due Paesi, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa che favorisca il commercio e la cooperazione economica. Questo potrebbe portare benefici sia all’economia messicana sia alle relazioni con gli Stati Uniti.

A cura di: Fernando Mancini

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