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Consumi: il rincaro dei prezzi atteso nel 2025

Un recente studio suggerisce una revisione delle politiche fiscali, in particolare la rimodulazione dell'IVA sui beni di prima necessità, per risparmiare 531 euro annui per famiglia e una riforma degli oneri energetici. Serve anche un Fondo a sostegno dell’istruzione e della sanità pubblica.

14/01/2025
grafico con calcolatrice e monete
Aumento dei prezzi atteso nel 2025

Le prospettive del 2025 per i consumatori italiani non sono rosee: li aspetta una stangata che non solo interessa come sempre i beni di largo consumo come gli alimentari, ma che abbraccerà anche molti ambiti della vita quotidiana. In particolare, dovranno aprire maggiormente il portafoglio per affrontare le spese che vanno dall’energia al gas, dalle polizze assicurative al profilo scolastico degli studenti, dalla ristorazione a tutta l’industria dell’intrattenimento, che raggruppa cinema, televisione (è di pochi giorni fa la notizia che il canone Rai torna a 90 euro, dopo una riduzione temporanea a 70 euro varata per il 2024), musica, concerti, teatro, videogiochi, parchi tematici e tutte le altre forme artistiche e culturali.

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Rincari attesi per le tariffe energetiche

La preoccupazione maggiore riguarda i rincari attesi nei settori dell’energia elettrica e del gas (dopo un 2024 caratterizzato da un diffuso rallentamento dei prezzi delle relative materie prime). Preoccupazione acuitasi all’indomani della chiusura del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, che ha infiammato di nuovo i prezzi sul mercato all’ingrosso. Inoltre, è stato annunciato un caro bollette per i clienti vulnerabili nel primo trimestre 2025: le tariffe dell'energia elettrica, infatti, nei primi tre mesi del 2025 aumenteranno di oltre il 18,2% per i clienti vulnerabili, suscitando timori anche in relazione all'andamento delle tariffe nel mercato libero, mentre i costi rimangono ancora molto alti rispetto ai livelli precedenti alla guerra Russia-Ucraina.

Stimato un aggravio delle spese di 912,20 euro

Considerando l’attuale situazione, che sconta un aumento delle spese per numerosi beni e servizi, l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stimato che nel 2025 le famiglie italiane dovranno far fronte a un aggravio di circa 912,20 euro. Questo aumento si inserisce in un contesto già reso difficile dai continui rincari degli ultimi anni, che hanno portato molte famiglie a modificare le abitudini di consumo e a fare rinunce. L’Associazione incentiva da parte del Governo misure più efficaci e mirate a sostegno delle famiglie in difficoltà.

Possibile risparmio di 531 euro dalla rimodulazione dell’Iva

In un contesto socioeconomico sempre più precario, si rende urgente una revisione delle politiche fiscali e sociali per alleviare il peso delle difficoltà di molte famiglie. Per questo, secondo l’Associazione, diverse misure potrebbero essere adottate per sostenere i redditi medio-bassi, contrastare la povertà e incentivare maggiore equità economica. Tra queste, la rimodulazione dell’IVA sui beni di largo consumo. Se l’imposta su questi prodotti, come alimentari e beni di prima necessità, venisse ridotta, si creerebbe un risparmio annuo di oltre 531 euro per famiglia. Un altro intervento atteso riguarda la riforma degli oneri di sistema applicati sui beni energetici.

Finanziamenti per la lotta contro extraprofitti ed evasione fiscale

In parallelo, per Federconsumatori, sarebbe necessario creare un Fondo di contrasto alla povertà energetica, in grado di garantire supporto alle famiglie più vulnerabili. Altra area in cui urge un intervento è quella delle spese legate all'istruzione. Anche il sistema sanitario pubblico merita un potenziamento significativo, con uno stanziamento di maggiori risorse. C’è da considerare infine anche misure per riequilibrare le disuguaglianze economiche (rinnovo dei contratti collettivi, rivalutazione delle pensioni), così come la possibilità di finanziare queste misure attraverso la lotta agli extraprofitti e all'evasione fiscale.

A cura di: Fernando Mancini

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