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Obbligazionario: prospettive favorevoli per il 2025
I principali rischi per i bond provengono dall'incertezza politica negli Usa, inclusi i rischi di una politica fiscale permissiva e dei dazi, che potrebbero alimentare l'inflazione e mantenere i tassi elevati. Inoltre, la debolezza dei cicli in Cina e in Europa potrebbe pesare sui mercati.
Nel 2025 i fattori che guideranno i mercati globali rimarranno fondamentalmente gli stessi, con l'evoluzione dell’economia e gli impatti delle politiche come elementi cruciali. I cambiamenti prospettati dalla nuova Amministrazione Usa e le politiche fiscali di Europa, Regno Unito e Cina avranno anche loro un impatto significativo, creando un contesto favorevole per le obbligazioni, che potrebbero beneficiare sia di tendenze economiche positive sia di un livello elevato di rendimenti iniziali. Lo prevedono gli esperti di RBC BlueBay e di Schroders. Già lo scorso anno i titoli finanziari sono stati un'importante area di investimento (tra il 20% e il 30% nei portafogli multi-asset), per la convinzione dovuta alla solidità dei fondamentali economici e alla previsione di tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo.
Resistono i solidi fondamentali
In altre parole, gli investitori che nel 2024 hanno adottato una strategia focalizzata sui finanziari sono stati premiati con un rendimento del 13%, che ha sovraperformato altre asset class a reddito fisso (tipo high yield e mercati emergenti). Il risultato, sottolinea Marc Stacey, BlueBay senior portfolio manager di RBC BlueBay, è stato supportato proprio da solidi fondamentali e ha confermato la superiorità del settore. Per il 2025 l’esperto prevede una crescita economica moderata, con gli Stati Uniti a fare da locomotiva (+2,5%) e l'Europa più indietro (tra +0,5% e +1%). Nonostante la crescita contenuta, l'ambiente è favorevole per i crediti e i titoli finanziari, con un’ulteriore robustezza dei ricavi delle banche e un possibile impatto positivo sul prezzo delle azioni e sulle performance dei finanziari subordinati.
Due rischi per l'economia: politica fiscale Usa e debolezza macro di Ue e Cina
E bisogna sempre ricordare che le obbligazioni con i loro elevati rendimenti (come è il caso dei Treasury Usa che pagano rendimenti mai visti dal lontano 2008) offrono maggiore protezione contro eventuali rischi. L’orizzonte, infatti, non è immune dai fantasmi ed è utile che gli investitori ne tengano conto. Quelli segnalati da Julien Houdain, head of global unconstrained fixed income e Lisa Hornby, head of Us fixed income di Schroders sono sopratutto due. Da una parte c’è un'economia statunitense che mostra segni di stabilizzazione, ma l'incertezza politica, tra cui una politica fiscale permissiva e maggiori dazi internazionali, potrebbe aumentare i rischi, portando a uno scenario di "no-landing" (inflazione persistente e tassi alti più a lungo). Dall’altra parte c’è la debolezza dei cicli industriali in Cina e in Europa.
Mercati emergenti ancora sugli scudi
Tuttavia, secondo i due esperti, non sarebbe corretto ritenere del tutto negativi - per gli investimenti - i ritardi di alcune aree. Questi, infatti, potrebbero richiedere maggiori stimoli fiscali. Di riflesso, con una disparità delle politiche fiscali tra i vari Paesi, dovrebbero emergere opportunità di valore in obbligazioni, valute e asset allocation, con una gestione attiva e flessibile. Abdallah Guezour, head of emerging market debt and commodities di Schroders, prende in esame i mercati emergenti, che dovrebbero continuare a vedere una compressione degli spread, grazie alla crescente fiducia degli investitori e a solidi fondamentali. Tuttavia, l'incertezza politica negli Usa potrebbe creare sfide per alcuni di questi Paesi. Le obbligazioni emergenti offrono comunque allettanti opportunità d’investimento, con rendimenti reali elevati e una buona gestione dell'inflazione dei Governi.
Banche sostenute da buyback e capitalizzazione crescente
In generale, le prospettive 2025 rimangono positive, con una politica monetaria che dovrebbe continuare a supportare il settore bancario. Gli istituti Ue, in particolare, potrebbero beneficiare di una robusta redditività, grazie anche ai piani di buyback e a una capitalizzazione di mercato crescente. Gli esperti prevedono che il settore finanziario continuerà a sovraperformare rispetto ad altre asset class a reddito fisso, offrendo rendimenti corretti per il rischio più favorevoli. In sintesi, il 2025 si prospetta come un anno in cui i bond, i Paesi emergenti e il settore finanziario potrebbero continuare a rappresentare opportunità di investimento interessanti, con politiche fiscali e monetarie che supporteranno la crescita, ma con un rischio crescente derivante dalle incertezze politiche e quelle di carattere macroeconomico.