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Puntare sui dividendi attraverso i fondi comuni
Con il ritorno alla crescita economica, il miglioramento delle condizioni finanziarie e la riduzione del costo del debito, si assiste ad una continua ascesa dei rendimenti da dividendo.
L’ammontare dei dividendi distribuiti è cresciuto del 14,5% nel trimestre giugno-settembre dell’anno scorso, mettendo a segno il maggiore incremento trimestrale rilevato nell’ultimo triennio (il volume complessivo ha raggiunto i 328.100 mln di usd, consentendo all’indice Janus Henderson Global Dividend di toccare il suo massimo storico a quota 162,2 punti). In siffatto scenario, è interessante pensare al dividend yield come una delle variabili da prendere in considerazione nel momento in cui si definisce l’asset allocation relativa alla componente azionaria del portafoglio.
L’industria del risparmio gestito offre un’ampia gamma di prodotti che possono soddisfare tale esigenza. Se osserviamo le performance conseguite nell’ultimo triennio, il fondo comune d’investimento di maggior successo è lo Schroder ISF Global Equity con un rendimento annualizzato dell’11,24%. Il fondo ha inoltre realizzato un guadagno annualizzato del 12% a partire dal 2012 e ha ottenuto un progresso del 6% nel corso del 2017.
L’analisi della sua asset allocation mostra una prevalenza del mercato Usa con un peso complessivo del 33,5%, seguito da quello europeo con il 22% e da quello britannico con il 17%. Le società asiatiche (8,92% del totale) e quelle nipponiche (5,96%) completano il quadro. Tra i titoli preferiti dal team di gestione si fanno notare la banca britannica HSBC ed Eni, che ha un peso in portafoglio superiore al 4%. La società belga Ageas segue a ruota le prime due. Sul versante Usa le preferite sono la tecnologica Cisco e la compagnia di assicurazioni Aig.
In seconda posizione troviamo il fondo BNY Mellon Global Equity (Usd) con una performance annualizzata sui tre anni del 10,66% e del 12% a cinque anni. In questo caso la quota di portafoglio destinata alle azioni Usa sale fino al 50%, seguite da quelle britanniche con il 23%. Quattro delle prime cinque società provengono dagli Usa: le tecnologiche Microsoft CA e Cisco (con pesi rispettivamente del 5,2%, 3,68% e 3,1%).
Alla multinazionale del tessile Ralph Lauren viene destinato il 3,64%. Queste quattro società presentano un dividend yield compreso tra il 2% e il 4%. La top five del portafoglio viene completata dal leader britannico della distribuzione di bevande alcoliche Diageo (che si fa notare anche per il suo buon comportamento in Borsa nel corso del 2017, in crescita del 23%).
Il terzo fondo è l’Investec GSF Glb Qual (Usd) con una performance annualizzata del 10,17% nell’ultimo triennio e del 12% dal 2012. Come per il fondo targato Bny Mellon, anche in questo caso la parte del leone viene ricoperta dalle azioni Usa (48% del totale) e da quelle britanniche (23%).
Alla zona euro e al resto del Vecchio Continente toccano pesi dell’11%. Microsoft è la principale scommessa dei gestori con un peso del 6,3%, seguita da Imperial Brands e British America Tobacco con quote rispettivamente del 5,6% e del 2%. Il fondo punta molto sul settore healthcare con in testa il colosso farmaceutico elvetico Novartis e la compagnia britannica GlaxoSmithKline.