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Italia, molte luci e qualche timore

13/02/2018

Dalla nota mensile sull’andamento dell’economia redatta dall’Istat, emerge che in Italia la produzione del settore manifatturiero mostra segnali di rallentamento: a novembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha registrato una variazione congiunturale nulla. Nella media del trimestre settembre-novembre la produzione è diminuita rispetto al trimestre precedente (-0,2%).

Nello stesso trimestre tutti i raggruppamenti principali di industrie hanno segnato diminuzioni congiunturali a eccezione dei beni di consumo durevoli (+2,7% rispetto al trimestre precedente). Nel trimestre settembre-novembre l’indice del fatturato dell’industria, espresso in valore, è aumentato. Alla crescita trimestrale hanno contribuito in misura maggiore le vendite sui mercati esteri (+2,5%) rispetto a quelle sul mercato interno (+0,5%). Nello stesso periodo gli ordinativi hanno evidenziato un rallentamento (-0,1% rispetto al trimestre precedente) con una diminuzione sul mercato interno (-0,6%) e un aumento su quello estero (+0,8%).

Gli scambi con l’estero confermano nel trimestre settembre-novembre la dinamica congiunturale positiva delle esportazioni (+2,9%) con le importazioni che aumentano in misura più contenuta (+0,6%). All’andamento favorevole delle esportazioni hanno contribuito in misura maggiore le vendite verso l’area extra Ue (+4,6%) rispetto all’area Ue (+1,5%). Seppure in rallentamento a dicembre, nel 2017 il commercio con i paesi dell’area extra Ue si è mostrato vivace, con aumenti sostenuti sia delle esportazioni (+8,2%) sia delle importazioni (+10,8%). Il saldo complessivo è stato di 39,2 miliardi di euro.

Il settore delle costruzioni residenziali risulta in miglioramento. Nel secondo trimestre del 2017 i permessi di costruire, che solitamente anticipano la produzione, hanno mantenuto un forte orientamento positivo sia in termini di numero di abitazioni in nuovi fabbricati residenziali (+7,8%) sia di superficie utile abitabile residenziale (+3,8%). Anche l’andamento dei permessi per nuova edilizia non residenziale è tornato vivace, con un forte balzo nel primo trimestre (+20,2%) seguito da una riduzione nel secondo (-4,7%). La ripresa sostenuta dei permessi di costruire non trova ancora riscontro nei dati di produzione: nel trimestre settembre-novembre l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è lievemente migliorato rispetto al trimestre precedente (+0,3%).

Nel terzo trimestre i prezzi delle abitazioni hanno mostrato una diminuzione rispetto al trimestre precedente (-0,5%) a seguito del calo dei prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%) e del moderato incremento di quelle nuove (+0,3%).

Nel terzo trimestre, la spesa delle famiglie per consumi finali ha segnato un lieve aumento congiunturale (+0,2%) in decelerazione rispetto ai due trimestri precedenti. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato a un tasso più elevato (+0,7% in termini congiunturali), determinando un significativo incremento della propensione al risparmio delle famiglie (0,5%) a fronte di una diminuzione dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie, ha segnato un marcato aumento (+0,8%). Comportamenti prudenziali da parte delle famiglie dovrebbero proseguire anche nei prossimi mesi: a gennaio i giudizi sulle opportunità attuali di risparmio sono migliorati sensibilmente.

A dicembre è proseguita la riduzione del tasso di disoccupazione (10,8%, un decimo in meno rispetto a novembre) accanto a una diminuzione del tasso di occupazione (58,0%, due decimi in meno rispetto a novembre) e a un aumento del tasso di inattività (+0,3 punti rispetto al mese precedente). Sia a dicembre sia nella media del quarto trimestre si rileva un calo dei dipendenti permanenti. L’evoluzione del mercato del lavoro avviene in un clima di moderazione salariale: nel 2017 le retribuzioni contrattuali orarie e per dipendente sono aumentate dello 0,6% rispetto all’anno precedente.

La fiducia dei consumatori e delle imprese segna una battuta di arresto. A gennaio il clima di fiducia dei consumatori è diminuito dopo il forte aumento registrato il mese precedente (i giudizi dei consumatori sulla situazione economica del paese sono in miglioramento mentre le aspettative registrano un calo). L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha segnato un calo ancora più marcato, determinato in larga misura dalla flessione nei servizi mentre il clima di fiducia delle imprese manifatturiere si mantiene sui livelli dei mesi precedenti. In particolare migliorano i giudizi sulle attese di produzione ma peggiorano i giudizi sugli ordini e aumentano quelli sulle scorte di prodotti finiti. La lieve riduzione dell’indicatore anticipatore, che si mantiene comunque su livelli elevati, delinea uno scenario di minore intensità della crescita economica.

A cura di: Massimiliano D'Amico

Parole chiave:

italia consumi produzione industriale export
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