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L’Italia cresce, ma più lentamente
L’Istituto nazionale di statistica ha appena pubblicato la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana nel mese di marzo 2018. Secondo i dati dell’Istat, a gennaio l’indice della produzione industriale ha registrato un calo (-1,9% rispetto al mese precedente) diffuso tra tutti i comparti industriali a eccezione dei beni di consumo non durevoli (+1,0%). La variazione nella media del trimestre novembre-gennaio si mantiene positiva (+1,0% rispetto al trimestre precedente) con profili positivi in tutti i raggruppamenti ad eccezione dell’energia. Nel trimestre novembre-gennaio anche il fatturato ha segnato un aumento (+2,1%) con una crescita delle vendite sul mercato interno più dinamica di quelle sui mercati esteri (rispettivamente +2,3% e +1,8%).
Nello stesso periodo sono migliorati anche gli ordinativi (+1,7%) con un aumento più pronunciato di quelli sul mercato estero (+2,0%). L’attuale fase espansiva degli scambi mondiali continua a sostenere l’export e l’import. Nel trimestre novembre-gennaio, sono aumentate sia le esportazioni (+1,7%) sia le importazioni (+2,4%), nonostante il calo congiunturale di gennaio. Per entrambi i flussi gli aumenti più marcati sono stati registrati con i paesi extra-Ue con un andamento leggermente migliore delle importazioni (+4,1%) rispetto alle esportazioni (+3,0%). A febbraio le esportazioni verso i paesi extra-Ue (-2,5%) hanno segnato una diminuzione che ha interessato tutti i raggruppamenti di industrie a eccezione dei beni strumentali (+0,8%). Le importazioni sono aumentate (+1,1%) spinte dagli acquisti di energia (+10,8%), e in misura minore dai beni strumentali (+0,3%).
A gennaio la produzione del settore delle costruzioni è rimasta stabile (-0,1%) dopo il marcato aumentato di dicembre (+2,4%): nella media del trimestre novembre- gennaio l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Prosegue il processo di recupero degli investimenti avviatosi nel secondo trimestre del 2016. Nel quarto trimestre 2017 gli investimenti fissi lordi delle società non finanziarie hanno segnato un aumento congiunturale del 4,3 %. Anche il tasso di investimento, definito come rapporto tra investimenti fissi lordi e valore aggiunto a prezzi base, è aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente raggiungendo il 22%.
Nel quarto trimestre, i consumi delle famiglie italiane hanno registrato un aumento congiunturale (+0,5%), in accelerazione rispetto ai due trimestri precedenti, La crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (+0,6%). è stata lievemente più sostenuta rispetto a quella dei consumi finali. Di conseguenza, la propensione al risparmio è stata pari all’8,2%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Anche il potere di acquisto è migliorato (+0,2%). A febbraio gli andamenti del mercato del lavoro rimangono in linea con quelli dei mesi precedenti: il numero di occupati è sostanzialmente stabile (+0,1% rispetto a gennaio, -0,1% la variazione del trimestre dicembre-febbraio rispetto al trimestre precedente), con una netta divaricazione tra il significativo aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+54mila) e l’ulteriore flessione degli indipendenti (-39 mila).
A marzo l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha registrato un aumento significativo portandosi sui livelli massimi dell’ultimo periodo. Il miglioramento interessa quasi tutte le componenti, con un deciso ridimensionamento delle aspettative sulla disoccupazione. Nello stesso mese peggiora, invece, la fiducia delle imprese con un incremento evidenziato solo dai giudizi delle imprese delle costruzioni. Per le imprese manifatturiere, sebbene il livello della fiducia rimanga elevato, peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia quelli sul livello delle scorte. L’indicatore anticipatore registra una lieve flessione rimanendo comunque su livelli elevati che suggeriscono il proseguimento della fase di crescita dell’economia.