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Lavori in corso per l’investitore italiano
Gli italiani sono consapevoli della difficoltà di riuscire a mantenere un tenore di vita sostenibile in futuro, ma non hanno ancora la consapevolezza necessaria per provvedere ad una pianificazione finanziaria efficiente.
Dai risultati di una ricerca condotta da Swg emerge che l’81% degli intervistati (con un picco dell’85% nella fascia di età 45-54 anni e dell’83% fra coloro che convivono con i loro figli) è consapevole del rischio che la pensione che ricevono o riceveranno possa non essere sufficiente a rispondere alle esigenze loro e delle loro famiglie in futuro.
Il 78% del campione teme di trovarsi in difficoltà economiche senza poter contare su un aiuto concreto da parte delle istituzioni (la percentuale sale all’82% nella fascia compresa fra i 35 e i 44 anni e fra coloro che non hanno figli), mentre ben l’86% degli intervistati con figli conviventi teme di non poterli aiutare economicamente qualora ne avessero bisogno.
Gli orientamenti dei risparmiatori
In questo contesto, gli orientamenti del campione nei confronti del risparmio sono molto diversi e consentono di identificare 4 profili di risparmiatori:
i little beaver o formichine, che corrispondono al 57% del totale, che reagiscono all’incertezza essendo molto attenti al risparmio e che tuttaviaconsiderano i prodotti d’investimento qualcosa di complesso e rischioso. Se investono lo fanno nella prospettiva primaria di proteggere il futuro salvaguardando il capitale.
gli easy touch, pari al 38% del campione, sono poco propensi alla pianificazione finanziaria ed estranei al mondo degli investimenti, ritenuti troppo complessi;
i trader (17% del totale), dotati di una buona conoscenza del mondo degli investimenti finanziari, considerano invece i prodotti d’investimento il miglior modo di far fruttare e accrescere il capitale, e quindi una fonte di serenità per il futuro;
gli sparing, pari al 10% del totale, tendenzialmente giovani, ma che hanno già costituito una famiglia, sono molto attenti alla pianificazione e investono in prodotti finanziari puntando sia al rendimento che alla protezione del capitale, per garantirsi una vecchiaia serena e per poter sostenere i progetti futuri dei loro figli.
Le scelte d’investimento
In linea con i profili delineati, lo studio fa emergere che più della metà degli intervistati non ha mai investito in prodotti d’investimento.
In particolare, il 25% del campione tiene ancora i soldi liquidi sul conto come forma di “auto-assicurazione”, il 27% non ha mai pensato di utilizzare strumenti di investimento, mentre il 30% ha pensato di farlo ma ha poi accantonato l’idea.
Tuttavia, il 30% circa degli italiani guarda ai prodotti di investimento come strumenti per proteggere il capitale e il futuro delle famiglie, e tuttavia considera gli investimenti in maniera separata rispetto alla protezione e all’assicurazione, che ha invece specificamente la funzione di “garantire” il reddito e proteggere il capitale umano.
In dettaglio, il 31% del campione (33% uomini e 28% donne, con un picco del 51% fra gli intervistati con figli fuori casa) investe con l’obiettivo di salvaguardare il tenore di vita della famiglia, mentre il 27% punta soprattutto al rendimento (in maggioranza le donne, pari al 29%, rispetto al 27% degli uomini).
Dallo studio emerge inoltre che il 58% degli investitori non coinvolge i figli – o li coinvolge in maniera marginale – nelle decisioni d’investimento. Ciò rappresenta un notevole rischio per il futuro, poiché spesso non dà loro la possibilità di sviluppare la consapevolezza dell’importanza della pianificazione finanziaria.