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Istat, manifatturiero ed esportazioni in flessione
Nel primo trimestre del 2018 l’economia italiana è cresciuta allo stesso ritmo dei trimestri precedenti. La produzione del settore manifatturiero e le esportazioni registrano invece alcuni segnali di flessione. L’occupazione è tornata ad aumentare, anche se il processo di crescita dell’occupazione femminile ha segnato una pausa. L’inflazione si conferma moderata e in ripiegamento. L’indicatore anticipatore si mantiene su livelli elevati, anche se si rafforzano i segnali di rallentamento delineando uno scenario di minore intensità della crescita economica. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla Nota mensile sull’economia italiana appena pubblicata dall’Istat.
Secondo l’istituto di statistica il ritmo di crescita dell’economia italiana si mantiene stabile (+0,3% la crescita congiunturale nel primo trimestre 2018), sostenuto dalla domanda interna, mentre la componente estera netta ha fornito un contributo negativo. In particolare il valore aggiunto dell’industria ha segnato una variazione pressoché nulla, interrompendo il percorso di crescita degli ultimi trimestri. Gli indicatori congiunturali dell’industria avevano già manifestato segnali di flessione. Nei primi due mesi dell’anno sia l’indice della produzione industriale sia il volume delle esportazioni erano infatti diminuiti (-0,5% e -0,6% rispettivamente le variazioni congiunturali a febbraio rispetto al mese precedente).
Il settore delle costruzioni mostra invece segnali di ripresa. Nel terzo trimestre i permessi di costruire, che solitamente anticipano la produzione, hanno registrato una variazione moderatamente positiva sia in termini di numero di abitazioni in nuovi fabbricati residenziali (+1,0%) sia di superficie utile abitabile residenziale (+0,2%). L’andamento dei permessi per nuova edilizia non residenziale è tornato vivace, con un forte aumento nel terzo trimestre (+14,4%) che segue la riduzione segnata nel secondo trimestre (-5,0%). Anche i dati di produzione mostrano segnali positivi, anche se di entità ancora modeste: nel trimestre novembre-febbraio l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato rispetto al trimestre precedente (+1,3%) nonostante il forte calo congiunturale mostrato a febbraio (-2,0%) dovuto alle avverse condizioni climatiche. Nel quarto trimestre del 2017 i prezzi delle abitazioni hanno registrato un lieve incremento rispetto al trimestre precedente (+0,1%): i prezzi delle abitazioni nuove continuano ad aumentare (+0,7%) mentre quelli delle abitazioni esistenti rimangono stabili.
A marzo è in ripresa anche la crescita dell’occupazione, trainata dal miglioramento della componente maschile (+0,6% rispetto al mese precedente), dagli indipendenti (+1,1%) e dalla classe di età 25-34 anni (+1,5%). Si arresta quindi il contributo positivo alla crescita dell’occupazione fornito dalla componente femminile e si interrompe la fase di riduzione dell’occupazione del lavoro indipendente. Sia il tasso di occupazione sia la disoccupazione migliorano ma si mantengono ancora sotto la media europea. Con riferimento alla media del 2017, il tasso di occupazione per la popolazione 20-64 anni era del 62,3% (72,2% la media europea). La componente femminile è risultata più distante dalla media europea (rispettivamente 52,5% e 66,5%). A marzo il tasso di disoccupazione italiano è rimasto stabile all’11,0% (8,5% la media dell’area euro).
Ad aprile, infine, la fiducia di imprese e famiglie è caratterizzata da una generale tendenza al peggioramento. Il clima di fiducia dei consumatori è lievemente diminuito mantenendosi sui livelli comunque elevati. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un peggioramento influenzato dai giudizi negativi delle imprese del commercio mentre quelle delle costruzioni sono le uniche a fornire un quadro positivo. Nel settore manifatturiero il peggioramento della fiducia è attribuibile quasi interamente alla componente degli ordini. A conferma del parziale rallentamento della produzione, nel primo trimestre il grado di utilizzo degli impianti ha segnato un lieve arretramento. L’indicatore anticipatore si mantiene su livelli elevati anche se si confermano i segnali di decelerazione delineando uno scenario di minore intensità della crescita.