- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Al posto dei Btp
Con il Btp che, al momento in cui vengono scritte queste note ha un rendimento del 3,09% e uno spread sul Bund di 266 punti base, indubbiamente il rischio è abbastanza alto e probabilmente investire oggi sul decennale italiano comporta molti più pericoli che opportunità. Ma a questo punto, se si volesse a tutti i costi investire in titoli di stato, dove varrebbe la pena andare? Vediamo le opportunità offerte dai mercati.
Europa core. Tra gli stati più solidi del Vecchio continente si trovano oggi i titoli di stato più sicuri in assoluto, anche se in realtà non è del tutto così, perché un eventuale default dell’Italia provocherebbe un terremoto di enorme magnitudo su tutte le piazze finanziarie, specie obbligazionarie.
Però il risk free si paga e attualmente i decennali dei paesi nord-europei più sicuri hanno rendimenti minimi: si parte dal Bund tedesco, che dà lo 0,43%, per arrivare a una serie di stati legati economicamente alla Germania, come l’Austria (0,76%), la Danimarca (0,44%), la Finlandia (0,69%) e i Paesi Bassi (0,69%). Come si vede, non è che ci sia molto da scialare, ma almeno si dovrebbe avere la ragionevole sicurezza di avere in portafoglio titoli che mantengono il loro valore. Certo, nel caso che i tassi crescano (ed è probabile), le obbligazioni acquistate adesso perderebbero valore e si rischierebbe di vedere annientati in un attimo anni di rendimenti prodotti.
Nell’Europa core ci sono anche la Francia, i cui Oat danno lo 0,82%, e la Gran Bretagna, i cui Gilt rendono l’137%. Tra questi due titoli il decennale francese forse è il più interessante, anche se offre meno di quello inglese. Infatti con la Francia non c’è il rischio di cambio e il paese ha una solidità più o meno pari a quella della Germania. Quanto al Regno Unito, la sua uscita dall’Unione Europea comporta diverse incognite, sia per l’economia, sia per la valuta, che non a caso è stata abbastanza in difficoltà negli ultimi due anni.
Stati Uniti. Il Treasury statunitense, con un rendimento intorno al 3% è oggi il titolo di stato di un paese occidentale leader che offre il più elevato ritorno. Sulla base del rendimento, dello scarso livello di rischio e del fatto che il dollaro è tendenzialmente in crescita, certamente è un’ipotesi di investimento molto interessante. Però il rischio che i tassi americani crescano ancora (più che un rischio è una quasi certezza) non è una controindicazione da poco: se gli interessi arrivassero al 4%, il valore dei titoli acquistati oggi scenderebbe pesantemente.
Asia. Nell’Asia emergente non mancano di sicuro le opportunità sul reddito fisso. Il decennale governativo cinese garantisce il 3,68%, sicuramente un tasso interessante, anche se il rischio valuta non è certo da poco. La Corea del Sud (2,72%), Singapore (2,59%), Hong Kong (2,31%) e Taiwan (0,96%) rappresentano alternative molto interessanti. Probabilmente Hong Kong e Singapore, che hanno una lunga tradizione finanziaria alle spalle e una governance più affidabile, rappresentano interessanti soluzioni. Hong Kong, inoltre, ha il cambio fisso sul dollaro, per cui di fatto acquistare titoli dell’ex colonia inglese è come investire sulla moneta Usa.
Le scommesse. Oggi per chi ha i nervi saldi e non ha problemi di cuore ci sono sul mercato del reddito fisso alcune interessanti opportunità: si tratta di titoli di paesi che sono stati ampiamente maltrattati dai mercati e le cui valute sono in forti trend discendenti. Tra questi la Russia (7,53%), il Brasile (11,94%), l’India (7,95%) e la Turchia (14,61%). Puntare sui titoli di stato di queste nazioni è sicuramente un rischio altissimo e occorre la piena consapevolezza che si tratta di pura e semplice speculazione. È possibile però che alcune realtà possano vedere un miglioramento e che si registrino ingenti plusvalenze o che si abbiano per 10 anni cedole che oggi sono indubbiamente pesanti.