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Immobiliare, la ripresa parte da Milano
Ormai appare come una certezza: il mercato immobiliare a Milano è il primo che sta dando evidenti segni di ripresa in Italia, non solamente sul numero di compravendite, ma anche per l’incremento delle quotazioni. Le testimonianze in proposito non mancano e sono tutto sommato univoche.
«Dopo anni di attesa, il 2018 è stato veramente l'anno della svolta. Finalmente il mercato immobiliare milanese è tornato in salute con una domanda frizzante e dinamica che inizia a esercitare una piccola pressione al rialzo sui prezzi», ha affermato Roberto Magaglio, licence partner di Engel & Völkers Milano, una delle maggiori agenzie immobiliari internazionali. E aggiunge Marco Sorbara, office manager del medesimo gruppo: «Milano è stata in grado di rinnovarsi per rimanere al passo con i tempi e con l'appeal delle grandi città europee. Questo ha favorito un crescente mercato caratterizzato da acquisti per investimento da parte di investitori privati e istituzionali, con i primi attratti dagli ottimi canoni di locazione oggi negoziabili e con i secondi che considerano con interesse la locazione come nuova asset class per diversificare il proprio patrimonio».
Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, istituto di ricerca bolognese che studia tra le tante cose il mercato immobiliare italiano, mette l’accento soprattutto sulla diversità del mercato milanese rispetto al resto del territorio nazionale: «Non c’è un miglioramento omogeneo, ma con forti diversificazioni, sia tipologiche, sia territoriali. La buona pressione della domanda consente incrementi dal punto di vista del numero di compravendite ma non ancora dal punto di vista dei prezzi in modo generalizzato. Su questo fronte, tuttavia, si è innescata una spirale moderatamente espansiva che soprattutto in alcune zone di Milano fa già registrare tassi di crescita positivi».
Un’ulteriore testimonianza viene da Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, istituto di ricerca sul mercato immobiliare con un’esperienza ormai trentennale: «Il 2018 si è confermato positivo per il mercato immobiliare, anche se investitori e famiglie si sono mostrati più cauti rispetto al 2017. L'incertezza su quali saranno le politiche fiscali e occupazionali del nuovo governo mette un freno alle prospettive. Il mercato soffre della carenza di prodotto nuovo e di qualità. Escluso Milano, i prezzi delle case non salgono e le prospettive sono di una prosecuzione del trend anche il prossimo anno».
Infine la testimonianza dell’Ufficio studi del gruppo Tecnocasa, la maggiore società italiana di intermediazione immobiliare: «Nel primo semestre del 2018 i valori immobiliari di Milano sono aumentati del 3,8%. Anche le compravendite sono in ripresa, come testimoniano gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia delle entrate: nel primo semestre del 2018 sono state 12.170 in aumento del 2,8% rispetto allo stesso semestre del 2017.?Milano è la città che, prima fra tutte in Italia, ha iniziato a uscire dalla crisi immobiliare: le compravendite, infatti, sono in ripresa dal 2013 e i prezzi sono in crescita dal primo semestre del 2017. Inoltre, dai dati raccolti il 24,3% delle compravendite è realizzato per acquistare la casa da mettere a reddito. Dal 2014 al 2018, infatti, sono passate dal 13,8% al 24,3%. Questo è anche uno dei motivi per il quale a Milano la tipologia più richiesta è il bilocale, che raccoglie il 44,9% delle preferenze contro una media delle grandi città del 23,5%».
Ma al di là di chi abita e investe a Milano, questo trend iniziato nel capoluogo lombardo è molto interessante anche per coloro che vivono e operano nel resto del territorio nazionale. A detta di tutti gli esperti, il mercato milanese è sempre stato il primo a muoversi e a trainare i trend, negativi o positivi che fossero. Finché non si determinano cambiamenti nel capoluogo lombardo, difficilmente nel resto d’Italia, a parte qualche nicchia, si riesce ad andare in controtendenza. Al contrario quando riparte Milano solitamente nel giro di un paio di anni la ripresa si generalizza al resto dell’Italia, anche se ovviamente con una forza molto diversa a seconda delle situazioni.