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Continua la crescita globale del risparmio gestito
Il principale mercato mondiale dell’industria dei fondi comuni è quello statunitense che detiene il 46,3% degli asset, seguito da quello europeo con il 34,9%, dall’Australia (3,9%), dal Giappone (3,4%), dal Brasile (3,3%) e dal Canada (3,2%)
Il patrimonio globale affidato dagli investitori ai prodotti dell’industria del risparmio gestito, valorizzato in dollari, considerato l’apprezzamento del biglietto verde contro tutte le principali valute, gli asset hanno registrato un calo dell’1,3%, attestandosi a 53,22 trilioni di dollari a fine giugno.
Secondo i dati contenuti nel report rilasciato dalla European Fund and Asset Management Association(EFAMA), i flussi netti di investimento nell’industria si sono attestati a 190 miliardi di euro, in forte rallentamento rispetto al trimestre precedente, quando avevano raggiunto i 502 miliardi di euro.
A livello geografico, la raccolta netta ha raggiunto i 29 miliardi di euro in Europa,113 miliardi di euro negli Stati Uniti, 31 miliardi di euro nei mercati emergenti (dei quali 16 miliardi sia in Cina che in India), 10 miliardi di euro in Corea del Sud, e 8 miliardi di euro in Canada. Il Giappone ha invece visto disinvestimenti netti per 2 miliardi di euro. Europa, mercati emergenti, Giappone e Canada hanno registrato un rallentamento della raccolta rispetto al primo trimestre, al contrario degli Stati Uniti dove invece la raccolta è cresciuta. Esclusi i prodotti monetari, nel secondo quarto i fondi hanno raccolto complessivamente 159 miliardi di euro, rispetto ai 491 del primo trimestre.
Analizzando i flussi nelle diverse categorie di fondi a livello globale, i prodotti azionari hanno registrato afflussi pari a 36 miliardi di euro, in netto calo rispetto ai 217 miliardi del trimestre precedente; i fondi obbligazionari hanno raccolto 60 miliardi di euro, circa la metà rispetto ai 119 miliardi del primo quarto; nei fondi bilanciati/misti si sono riversati 23 miliardi di euro, in calo rispetto agli 89 miliardi del trimestre precedente. In netta controtendenza i fondi monetari, che dopo un primo trimestre nel quale avevano raccolto 11 miliardi di euro hanno registrato investimenti netti per 31 miliardi di euro nel secondo.
Restringendo lo sguardo al Vecchio continente, i fondi azionari hanno chiuso il trimestre con una raccolta netta di circa 500 milioni di euro, contro gli 85 miliardi del primo quarto, mentre i fondi obbligazionarihanno registrato deflussi netti per 7 miliardi di euro, contro una raccolta positiva di 24 miliardi nel trimestre precedente. I fondi bilanciati/misti hanno visto investimenti netti per 25 miliardi di euro, contro i 71 del periodo precedente, e i fondi monetari hanno registrato deflussi per 19 miliardi di euro, proseguendo il trend negativo del trimestre precedente, quando i deflussi si erano attestati a 4 miliardi di euro.
A livello globale, alla fine del secondo trimestre gli asset in fondi azionari e in fondi obbligazionari rappresentavano rispettivamente il 42,1% e il 20,2% del patrimonio complessivo gestito dall’industria dei veicoli di investimenti collettivo. Della quota restante, l’11,2% era detenuto dai fondi monetari e il 17,4% dai fondi bilanciati/misti.