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Banca d’Italia: in ripresa i prestiti al settore privato

Il TAEG del credito al consumo è sceso al 10,29 per cento. In calo anche i tassi sui prestiti alle imprese. Le banche italiane aumentano l’acquisto di titoli pubblici, soprattutto BTP e CCT. In calo, invece, i BOT. I titoli di Stato italiani detenuti raggiungono un totale di 380 miliardi di euro.

21/05/2025
bandiera italiana su monete
Report 'Banche e moneta: serie nazionali'

Il mercato del credito nel nostro Paese a marzo 2025 ha registrato un timido spunto di orgoglio: i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono aumentati dello 0,5 per cento sui dodici mesi, mentre nel mese precedente il tasso di variazione tendenziale è risultato nullo. È quanto emerge dal report mensile di Banca d’Italia ‘Banche e moneta: serie nazionali, che registra nel dettaglio che i prestiti alle famiglie a marzo 2025 sono aumentati dell’1,1% (+0,7% nel mese precedente), mentre quelli concessi alle società non finanziarie sono calati dell’1,1 per cento (-2,1 per cento in febbraio).

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Mercato del credito: la tendenza nell’UE è più dinamica

È una foto che rispecchia solo in parte la tendenza UE riportata dalla BCE: a febbraio 2025 i prestiti alle imprese sono aumentati del 2,2% (ben al di sotto della media storica del 4,8%), trainati soprattutto dalla domanda a breve termine. Nel mese, i prestiti alle famiglie europee, alimentati dai mutui, sono cresciuti dell’1,5%. Nell’area, intanto, la qualità del credito ha accusato un lieve peggioramento, pur mantenendosi su livelli generalmente solidi. I crediti deteriorati restano su valori molto contenuti, prossimi ai minimi storici rilevati nel primo trimestre del 2023. Tuttavia, è aumentata la quota di prestiti classificati ‘‘stadio 2’’ (a rischio), indicatore di un possibile deterioramento futuro.

Aumentano i depositi, lieve limatura dei tassi sui mutui

Tornando al report di Via Nazionale, in Italia - sempre a marzo 2025 - i depositi del settore privato sono aumentati dell’1,7 per cento (+1,4 per cento in febbraio), mentre è dimezzata rispetto al mese precedente la crescita della raccolta obbligazionaria: a +3,3 per cento da +6,4 per cento. Nello stesso mese, i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 3,54 per cento (3,58 per cento in febbraio). La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 7,4 per cento (7,6 per cento nel mese precedente).

Corregge al 10,29% il TAEG sulle nuove erogazioni al consumo

Sempre a marzo 2025, rende noto Banca d’Italia, il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,29 per cento (10,46 per cento nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,92 per cento (3,99 per cento in febbraio), quelli concessi per importi fino a un milione di euro sono stati pari al 4,48 per cento, mentre i tassi d’interesse sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,63 per cento. Nello stesso periodo, i tassi d’interesse passivi applicati sul complesso dei depositi in essere a marzo sono risultati pari allo 0,79 per cento (0,82 per cento in febbraio).

In aumento i titoli di Stato nei portafogli delle banche

Infine, per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane a marzo 2025 possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 379.484 miliardi di euro (376.743 miliardi a febbraio e contro i 348.991 miliardi che detenevano a marzo 2024). Si conferma che buona parte di questo portafoglio è rappresentato dai BTP: saliti nel mese a 270.851 miliardi di euro (dai 269.090 miliardi nel mese precedente). Al secondo posto della classifica ci sono i CCT (86.479 miliardi in crescita dai 85.651 miliardi di febbraio) e poi i BOT (con 5.453 miliardi, questi in discesa dai 6.484 miliardi del mese precedente).

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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