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Banca d’Italia: meno reddito per più di metà degli italiani
Più della metà degli italiani ha subito un calo del reddito a causa del Covid. È quanto emerge da un’indagine di Banca d’Italia. L’impatto è stato severo per i lavoratori indipendenti e per i disoccupati. Più di un terzo delle famiglie denuncia liquidità insufficiente per i consumi essenziali.
Oltre la metà degli italiani ha subito una contrazione nel reddito in seguito alle misure adottate per il contenimento dell’epidemia. È quanto emerge da un’indagine condotta da Banca d’Italia (tra aprile e maggio di quest’anno) per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie durante la crisi legata alla pandemia di Covid-19. L’impatto, secondo lo studio dell’Istituto, “è stato particolarmente severo per i lavoratori indipendenti” e per i disoccupati, mentre più di un terzo delle famiglie denuncia liquidità insufficiente per i consumi essenziali della famiglia per un periodo prolungato.
E in futuro meno vacanze, ristoranti e cinema
Anche le aspettative di spesa delle famiglie risentono della difficile situazione economica: più della metà della popolazione ritiene che, anche quando l’epidemia sarà terminata, le proprie spese destinate allo svago più in generale saranno inferiori a quelle pre-crisi. L’emergenza sanitaria incide negativamente anche in questo modo: circa il 30 per cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza la prossima estate e quasi il 60 per cento ritiene che, anche quando l’epidemia sarà terminata, le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.
I lavoratori dipendenti i più penalizzati
La pandemia da coronavirus ha aggravato una situazione, quella del reddito familiare, già critica: poco meno della metà dichiara che già prima dell’emergenza arrivava a fine del mese con difficoltà. Negli ultimi due mesi, pur considerando gli eventuali strumenti di sostegno ricevuti, la quota degli italiani che ha ammesso una decurtazione delle entrate è infatti salita a oltre la metà. Tra i lavoratori dipendenti (oggetto di cassa integrazione, chiusure delle attività produttive, riduzioni dell’orario di lavoro) quasi l’80 per cento ha accusato un calo del reddito e per il 36 per cento la caduta è stata di oltre la metà del reddito familiare.
Liquidità sufficiente per spese essenziali per meno di tre mesi
Le prospettive restano avvolte nell’incertezza e questo incide sulla programmazione delle uscite: circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi, anche se di intensità inferiore a quella vista negli ultimi due mesi. Secondo la ricerca di Banca d’Italia, oltre a un diffuso calo nei redditi, più di un terzo degli individui dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all’emergenza Covid-19.
55% a rischio di povertà
Banca d’Italia, che usa come riferimento omogeneo una soglia di povertà relativa stimata sulla base dell’Indagine sui Bilanci delle Famiglie italiane (IBF) del 2016, rileva che la quota di popolazione che non ha sufficienti risorse finanziarie liquide per poter restare alla soglia di povertà per 3 mesi (in assenza di altre entrate) raggiunge oggi il 55 per cento della popolazione.
Il 40% ammette difficoltà a rispettare rata mutuo
Quasi il 40 per cento degli individui indebitati dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi: la quota è più elevata nel Centro e nel Mezzogiorno. Solo un terzo di chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui. Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34 per cento.