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BluBay: mercati ben intonati nonostante seconda ondata
Gli analisti di BlueBay sostengono che i mercati finanziari siano ben intonati, nonostante la recrudescenza della pandemia da coronavirus. A sostenerli la politica super accomodante delle Banche centrali e i pacchetti di stimolo adottati, tra gli altri, anche in Europa e negli Usa.
Le nuove impennate di contagi registrate in Europa e negli Usa, costringendo le autorità ad adottare ulteriori restrizioni, hanno gettato altre ombre. Le incertezze sono tornate così a montare di nuovo anche perché, all’euforia che ha accompagnato l’arrivo dei vaccini, tra gli investitori ha iniziato a prendere spazio la consapevolezza che ci vorrà un po’ di tempo prima di vederne i risultati. Tuttavia, secondo Mark Dowding, Cio di BlueBay, questi toni cupi sono distanti dalla realtà se si guardano i movimenti dei mercati finanziari. Le politiche accomodanti continuano a supportare gli asset rischiosi, con la Borsa Usa che raggiunge i nuovi massimi, gli spread sul credito in rally e il Bitcoin che supera i 20mila dollari per la prima volta.
La spinta di ottobre continuerà
Gli indicatori mostrano che gli investitori sono mossi dal tipico atteggiamento di chi “ha paura di perdere” l’occasione ma, alla luce di quanto sta accadendo a causa della pandemia, ci si dovrebbe anche chiedere quanto possa ancora durare il rally complessivo del mercato. I due driver che hanno dominato sui mercati dalla fine di ottobre sembrano, secondo l’esperto, destinati a proseguire per il momento. L'ottimismo nel medio termine è sostenuto innanzitutto dalla speranza che la vaccinazione di massa consentirà un ritorno alla normalità nella seconda metà del 2021. Inoltre, le autorità hanno fatto intendere che saranno lente nel rimuovere gli stimoli e ciò suggerisce che davanti a noi potrebbe aprirsi un periodo esaltante di crescita solida e tassi bassi.
L’impegno ad aiutare l’economia ‘a qualunque costo’
Questo mix ha contribuito a convogliare flussi verso gli asset più rischiosi, anche perché i timori di un peggioramento a breve dei contagi o un ulteriore crollo della crescita sembrano essere completamente controbilanciati dalla promessa di politiche accomodanti aggiuntive qualora dovessero essere necessarie. A livello globale, infatti, nel 2020 le autorità (monetarie e politiche) hanno sostanzialmente promesso di supportare la crescita economica ‘a qualunque costo’ durante la crisi da coronavirus. Per questo, secondo Mark Dowding, il comportamento degli investitori nell’ultimo periodo può essere considerato relativamente razionale, in un contesto in cui sia le buone notizie sia le cattive vengono trattate come buone dai mercati.
Attenzione a quando la pandemia inizierà a regredire
Tuttavia questa situazione non può continuare all’infinito. La chiave per prevedere la direzione dei mercati nel prossimo anno, secondo l’esperto di BlueBay, sarà individuare – e auspicabilmente prevenire – il momento in cui la narrazione relativa alle politiche accomodanti inizierà a cambiare. Il primo trimestre probabilmente sarà molto sfidante sul fronte dei dati macro, quindi un cambiamento delle politiche sembra improbabile. Tuttavia, con l’avvicinarsi della primavera, i tassi di contagio caleranno e l’impiego del vaccino farà passi in avanti, potremo assistere a un incremento dell’ottimismo nell’economia reale, in grado di innescare dei dubbi sui mercati finanziari. Se l’economia si riprende, il bisogno di ulteriori stimoli diventa discutibile.
I driver di Europa e Stati Uniti
La solidarietà intravista tra i partner Ue durante la pandemia durerà probabilmente anche nei prossimi mesi, ma una volta che le economie sembreranno essere tornate in salute, potremmo vedere una rinnovata discordia tra le economie del Nord Europa, che mirano a ritornare a una disciplina fiscale nel 2022, e le economie meridionali che potrebbero indicare le politiche espansive degli USA come una testimonianza del fatto che i deficit fiscali ampi non sono una tragedia. BlueBay è più incline a credere che i mercati sottovalutino la probabilità che nei mesi a venire negli Stati Uniti possiamo vedere un boom molto più espansivo dal punto di vista fiscale, soprattutto se Yellen al Tesoro riuscirà ad avere il sostegno per una spinta fiscale ancora più ambiziosa.