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BlueBay: sui mercati malessere da seconda ondata
La ripresa economica appena incominciata potrebbe frenare a causa di una seconda ondata della pandemia. Per questo sui mercati, secondo l’analisi di BlueBay, serpeggia un certo malessere. L’incertezza di fondo suggerisce agli investitori posizioni neutrali.
Se i mercati finanziari scenderanno, di certo non sarà per colpa delle Banche Centrali, anche se queste potrebbero venire additate facilmente nella speranza che agiscano di nuovo a sostegno della ripresa. In altre parole tra gli investitori inizia a serpeggiare il malessere da ‘seconda ondata’ della pandemia da coronavirus. Ne è convinto Mark Dowding, Cio di BlueBay, secondo cui la verità è che le economie non saranno in grado di tornare sui livelli di fine 2019 almeno fino alla fine del prossimo anno. Quando ne prenderemo atto, allora accetteremo anche che c’è un limite al margine con cui i mercati possono essere sganciati dalla ripresa. “Una seconda ondata di malessere quindi è una paura reale man mano che ci avviamo verso l’ultimo trimestre, ma – aggiunge subito - arriveranno tempi migliori, se sapremo essere pazienti”.
Nell’Eurozona economia in fase di stallo
Nell’Eurozona i PMI sembrano indicare che l’economia stia per entrare in stallo (dopo l’iniziale ripresa della domanda vista in estate), con molti settori ancora in sofferenza (l’ospitalità e i viaggi). Il quadro vorrebbe un’estensione del programma PEPP fino a fine 2021, anche se non sarà facile ottenere il consensus. Sembra chiaro, sostiene Dowding, che Germania e i Paesi del nord stanno andando molto meglio rispetto ai meridionali e, con il PEPP in scadenza a giugno, c’è la speranza che a quel punto la pandemia sarà superata. Un compromesso sul prolungamento del PEPP potrebbe pesare sulle zone periferiche. Per questo, dice l’esperto, per gli investitori “potrebbe essere il momento giusto per realizzare i profitti e adottare una posizione neutrale, in attesa di nuove opportunità – se emergeranno – per sfruttare la debolezza”.
Le armi spuntate della Fed
Anche se la Fed ha sottolineato la necessità di politiche fiscali per sostenere l’economia, questa possibilità sembra arenata per il momento. Probabilmente bisognerà aspettare a dopo le elezioni di novembre perché vengano annunciate nuove misure. Tuttavia, dato che la nuova Amministrazione non sarà in carica fino all’inizio del prossimo anno, ci sono crescenti timori che il reddito delle famiglie dovrà affrontare un aumento improvviso del carico fiscale, visto che numerosi benefit sono ormai scaduti. La realtà è che c’è un limite a ciò che la Banca Centrale può fare per allentare le politiche, dato che i tassi sono già a zero e la curva dei rendimenti è bloccata su livelli ultra-bassi. A questo punto, sostiene Dowding, “se gli indicatori peggioreranno nelle prossime settimane, è probabile che la Fed incrementerà il proprio programma di acquisti a novembre” e potrebbe estendere la scadenza degli asset ma con effetti relativamente scarsi sulla congiuntura.
Usa, nel 2021 arriverà un allentamento fiscale significativo
Ma questo scenario, precisa, non significa necessariamente che i mercati continueranno a scivolare, ma i rischi stanno aumentando e per la Fed è difficile correre in loro aiuto troppo velocemente, considerate la vicinanza delle elezioni e perché rischierebbe di essere accusata di aver ceduto alle pressioni politiche. In ultima analisi, l’esperto di BlueBay è convinto che nel 2021 verrà implementato un allentamento fiscale significativo negli Stati Uniti, indipendentemente da chi vincerà le elezioni. È inoltre fiducioso nello sviluppo di un vaccino, anche se dubita che sarà effettivamente disponibile prima dell’anno prossimo. Per questo, è difficile essere troppo pessimisti sul medio termine, ma sul breve termine è assolutamente possibile che la recente correzione possa proseguire ancora per molto, vista l’ampiezza dell’aumento dei prezzi degli asset nel corso dell’estate.