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Federconsumatori: come cambia la nostra vita col Covid
Gli italiani hanno fiducia nel Sistema sanitario nazionale e nella Protezione civile ma criticano, soprattutto i giovani e i lavoratori, come è stata gestita la crisi. Non manca tuttavia la preoccupazione per la salute dei propri cari e per le condizioni economiche del Paese.
Gli italiani e il Covid-19, il loro giudizio sulle decisioni prese dalle autorità per contenere la pandemia e l’auspicio di avere una sanità migliore. Su tutto, la loro valutazione è complessivamente positiva circa le misure messe in atto dalle Istituzioni anche se, sottolineano, sono state prese in alcuni casi in modo tardivo. È la sintesi dell’indagine promossa da Federconsumatori (realizzata da Ires Emilia-Romagna) ‘Coronavirus: come cambia la nostra vita’, condotta durante e dopo il lockdown per indagare gli orientamenti, la fiducia e gli atteggiamenti dei cittadini in relazione ai profondi mutamenti determinati dall’emergenza sanitaria in corso.
Fiducia nel Sistema sanitario
In particolare l’aspetto che spicca con maggiore risalto dalla ricerca è che tra i nostri concittadini c’è fiducia nel Sistema sanitario nazionale e nella Protezione civile, mentre è più articolato e controverso il loro giudizio sulle misure per fronteggiare la pandemia messe in campo dalle altre istituzioni (Governo, Regione, Comune), giudicate adeguate ma tardive. Emerge anche attenzione e responsabilità nell’uso di gel, mascherine e distanziamento, ma allo stesso tempo c’è preoccupazione per la salute dei propri cari e per le ricadute economiche. Passando dal lockdown alla cosiddetta fase 2 di progressiva riapertura, però, queste paure e preoccupazioni soggettive si sono trasformate.
I giovani e i lavoratori i più critici sulla gestione crisi
La fiducia nei confronti delle Istituzioni è calata e, allo stesso tempo, è aumentata la loro severità di giudizio rispetto all'adeguatezza delle misure di intervento, evidenziando una sostanziale difformità di valutazione tra gestione della crisi sanitaria e la crisi economica e occupazionale. Lo ha spiegato Davide Dazzi, ricercatore Ires e curatore dell’indagine, secondo cui di fronte al Covid-19 non tutti gli italiani hanno reagito allo stesso modo. Le figure più fortemente critiche rispetto alla capacità di reazione delle istituzioni sono risultati i più giovani e i lavoratori autonomi, mettendo così a nudo le asimmetrie di copertura dei sistemi di protezione sociale.
I riflettori sulla Sanità non si spengano
L’indagine di Federconsumatori ha avuto inoltre la funzione di rilanciare, a lockdown finito (e passata quindi la fortissima onda emotiva), il dibattito sul futuro della Sanità in Italia. Proprio i fatti di questi mesi hanno messo in luce come i principi ispiratori della ‘Legge 833’ siano quanto mai attuali per costruire la sanità di domani. Ora, secondo gli italiani, è fondamentale evitare che i riflettori sulla sanità si spengano. Anche la ricerca ha messo in evidenza questo fenomeno tra i cittadini: nel pieno della pandemia l’attenzione ai destini della sanità pubblica era al vertice, ma col venire meno del pericolo imminente il dato ha iniziato a calare (pur rimanendo a livelli elevati). Questa parabola non può essere la stessa per i decisori politici, che ora sono chiamati a compiere scelte importanti e decisive.
Viafora, urgono i fondi MES per riformare sistema sanitario
La ricerca, ha commentato Emilio Viafora, presidente dell’associazione dei consumatori, ci consegna uno spaccato particolarmente significativo della situazione del sistema sanitario del nostro Paese, “che rende ancora più urgente l’attivazione di fondi del MES per rilanciare la centralità del sistema pubblico universale, per potenziare la medicina territoriale, per ammodernare le strutture ospedaliere pubbliche, per superare i gravi ritardi di molte regioni italiane soprattutto al Sud, per ampliare oltre che accrescere i LEA”.
Al via campagna ‘Stop alle liste di attesa’
È doveroso, ha aggiunto il numero uno di Federconsumatori, oltre a pensare in termini di piani di rilancio e riforma, anche porre il problema della ripresa della normale funzionalità dei servizi sanitari, fortemente compromessa in questa fase. Per questa ragione, l’associazione ha deciso di lanciare la campagna nazionale ‘Stop alle liste di attesa’, che porterà avanti in tutta Italia per informare i cittadini circa i loro diritti in ambito sanitario e tutelarli di fronte a ritardi e disservizi.